Dal M5S arrivano le proteste per il patrocinio leghista la convegno che vuole ridefinire la famiglia


A dispetto del nome, il "Congresso Mondiale delle Famiglie" sponsorizzato dalla Lega di Matteo Salvini sarà tutto fuorché un congresso dedicato alle famiglie. Lo scopo dichiarato è quello di proporre e definire un nuovo modello unico da imporre alla società, basato su principi di sessismo ed omofobia molto cari al fondamentalismo organizzato. Insomma, quel congresso puzza di incostituzionalità a fronte di una carta Fondamentale in cui si sancisce che la Repubblica ha il dovere di «riconosce» la famiglia e non certo quello di ridefinirla. E per quanto Adinolfi e Gandolfini spergiurino che il termine «naturale» debba essere inteso come un sinonimo di «eterosessuale», quella parola venne scelta come termine pregiudico che annullasse tutti i tentativi del fascismo di introdurre distinguo nello stato di famiglia.
Davanti a quello schifo, il sottosegretario grillino Stefano Buffagni ha deciso di rompere il silenzio e di specificare che il patrocinio offerto dalla Lega è un qualcosa che lui non vuole possa essere concesso nel suo nome, Sulla sua pagina Facebook, scrive:

C’è stato un tempo in cui le donne più emancipate e gli omosessuali venivano bruciati sui roghi. Pare qualcuno abbia nostalgia di quel periodo oscuro. Non io!. Le famiglie sono il fondamento della nostra società, le donne sono una risorsa inestimabile della nostra società e chi non le vuole lavoratrici vuole tornare al Medioevo.

Nell'occasione ha anche lanciato l’hashtag #NotInMyName, subito ripreso da molti esponenti del Movimento. L'europarlamentare Eleonora Livi ha confermato la sua «totale e assoluta distanza dalla manifestazione. Questa non è e non può essere una iniziativa sostenuta dal governo. No all'oscurantismo di una certa Lega. Con il Movimento 5 stelle al governo si va avanti e non indietro». Ed anche la deputata grillina Veronica Giannone afferma: «No al patrocinio di un ministro della Repubblica. Mi unisco alle colleghe del Movimento 5 Stelle Lombardia. Mi dissocio pubblicamente».

Già lo scorso anno Matteo Salvini partecipò all'edizione moldava dell'evento attraverso un audio-messaggio in cui lodava l'impegno dei fondamentalisti che si battono contro il riconoscimento di qualunque famiglia non risulti conforme ai distinguo pretesi dalla lobby integralista di Massimo Gandolfini.
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