Filippo Savarese (CitizienGo) prende le difese del cardinale pedofilo Pell


Filippo Savarese, in qualità di responsabile italiano della CitizienGo di Ignacio Arsuaga, ama cercare consenso politico attraverso le sue costanti invettive contro una fantomatica «lobby gay». Eppure non pare voler perdere occasione per manifestare l'esistenza di una lobby integralista in cui ogni esponente viene difeso d'ufficio anche contro i più evidenti dati di fatto.
Secondo quanto appurato all'unanimità dai giudici australiani, il cardinale Pell è responsabile di almeno una violenza sessuale compita a danno di due ragazzini di 13 anni avvenuta nel 1996. Eppure Filippo Savarese dice che lo si debba ritenere innocente e che i giudici l'avrebbero messo «sotto torchio» (?) a causa della «sua fedeltà al Papa».


E se pare surreale che si possa parlare di «martirio» davanti alla condanna di cardinale pedofilo, pare che Savarese non ha perso occasione per sostenere che le sentenze dei giudici debbano essere ritenute ingiuste anche davanti alla condanna definitiva per corruzione si Roberto Formigoni.
A poche ore dalla condanna emessa dalla Corte di cassazione, pare quantomeno ambigui il fatto che il leader integralista voglia comunicare ai suoi proseliti che lui si sente «orgoglioso» di essersi scattato una fotografia in sua compagnia:


Se pare opinabile che un tizio che dice di voler «difendere i bambini» da un mondo senza omofobia e senza stereotipi di genere sessisti possa chiudere entrambi gli occhi davanti alla pedofilia e alla corruzione, ci sarebbe da domandarsi quale sia il suo reale fine nel cercare di delegittimare la Magistratura e qualunque sentenza a lui sgradita venga deliberata dai giudici. Il timore è che la riposta possa essere la storia giudiziaria del partito politico che appoggia la lobby integralista e che promette patrocini pubblici ai loro meeting di promozione omofoba e sessista:

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