Gandolfini va da Libero a proclamarsi vittima di quei gay che non si fanno discriminare in silenzio


Anche i nazisti sostenevano di essere perseguitati dagli ebrei mentre li accusavano di ogni violenza fosse inferta loro dal Terzo Reich. A giudicare dalle loro opere, i fondamentalisti non sembrano molto diversi mentre sbraitano che esisterebbe una fantomatica «dittatura del pensiero unico» che impedirebbe loro di poter vietare i matrimoni altrui, di impedire ogni contrasto al sessismo o di contrastare l'autodeterminazione. Siamo davanti all'aspirante dittatore che frigna che la gente non si lascerebbe dominare.
In linea con quel vittimismo, Massimo Gandolfini se n'è andato da Libero a raccontare che lui sarebbe stato «minacciato di morte» dal mondo lgbt perché, a suo dire, lui difenderebbe «la famiglia» attraverso il suo sostener che la si dovrebbe ridefinire sulla base delle sue pretese. E se il neocatecumenale non ci ha espresso alcuna solidarietà quando sulla pagina di Mario Adinolfi promisero di uccidere chiunque lavorasse per Gayburg, ora è cercando di esasperate i toni che ad un pubblico attentamente selezionato su base ideologica racconta che un gruppo che si firmerebbe "Transfroce Antifascisti" gli avrebbe recapitato un messaggio con scritto: «Appendete Gandolfini». E dice che lui ha paura, che lui sa interpreta come una chiara minaccia di morte e che i gendarmi dovrebbero arrestare chi si oppone alla sua dittatura.
Con lui, anche Antonio Brandi e Jacopo Coghe piagnucolano che loro si sentirebbero «come i neri ai tempi della segregazione» e si domandano se «ci dovremo sedere sui posti in fondo negli autobus o dovremo girare con segni di riconoscimento» dato che c'è chi osa criticarli. Anche loro sostengono di essere discriminati perché non vengono lasciati liberi di discriminare.
Hanno tolto diritti civili, hanno tolto protezioni agli adolescenti nelle scuole, hanno aizzato genitori contro i loro stessi figli ed hanno invitato personaggi da film horror come i relatori del loro congresso. Poi dicono di essere loro i perseguitati...

Qualcuno ha forse detto a Gandolfini che non doveva poter sposare sua moglie? No, è lui che vuole impedire ad altri la medesima libertà. Qualcuno ha tolto diritti ai figli di Coghe? No, è lui che si batte per rendere orfani i figli altrui. E non va meglio con quel Toni Brandi che va in giro a sostenere che l'omosessualità possa essere "curata" o che sarebbe per "il bene delle donne" che bisognerebbe relegarle in casa e proibire ogni loro autodeterminazione.
Ciononostante, il fondamentalismo tenta di far credere che coloro che si battono per i diritti lgbt siano dei violenti che aggrediscono quei poveri integralisti che per "difendere la famiglia" vorrebbero cancellare le loro vite. Insomma, è un mondo all'incontrario quello in cui i lupi si dicono perseguitati dalle pecore.

E qualora non fosse sufficientemente evidente, Gandolfini ha ribadito come il suo intento sia quello di promuovere Fratelli d'Italia e Lega alle europee:

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