Giorgia Meloni: «Al gay-pride si leccano nudi per strada»


Pregustandosi i voti che la lobby di Massimo Gandolfini le ha promesso in cambio di un incondizionato appoggio alle sue ideologie sessiste ed omofobe contro la famiglia, Giorgia Meloni continua a ripetere come un disco rotto che lei sarà al World Congress of Families di Verona al fianco del russo che giustifica chi picchia la moglie, all'africana che vuole vietare il sesso sicuro e a quel Brian Brown con cui si è scattata selfie per celebrare il suo pretendere leggi che vietino ai gay di poter mostrarsi in pubblico.
Ma dato che la Meloni è ormai impegnata a scimmiottare Salvini e a dispensare insulti gratuiti contro chiunque osi contrastare il suo business dell'odio, è dagli studi di La7 che la signora dell'estrema destra si è messa a gracchiare: «Io partecipo. Ma anche al gay-pride non tutti sono d'accordo con quelli che si leccano nudi per strada». E riguardo alle posizioni omofobe di alcuni dei partecipanti al suo World Congress of Family, lei giura vogliano «celebrare e difendere la famiglia naturale».
Ovviamente nella sua concezione di «naturale» rientrano un Salvini che ha mollato tutte le madri dei suoi figli, un Adinolfi che ha sostituito la moglie com una ragazzina molto più giovane o quel suo Brian Brown che è al quarto matrimonio indissolubile. E se la strenua ricerca di patetiche contrapposizioni da parte dei populisti sovranisti ha anche un po' rotto le scarole, la fondamentalista è tornata ad ostentare tutta tronfia la sua omofobia e a raccontare bugie diffamatorie contro i partecipanti del pride nella speranza di poterne trarre profitto personale.
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