Giorgia Meloni bolla come «fake news» tutto ciò che non è stato filtrato dagli organizzatori del WCF


Giorgia Meloni pare un'indemoniata nel suo tentativo di difendere incondizionatamente il Word Congress of Families di Verona, probabilmente tutta eccitata davanti ad un Massimo Gandolfini che ha promesso di ripagare i suoi servigi invitando la sua setta a votare Fratelli d'Italia alle europee. L'ultima sparata è un messaggio in cui la donna tenta di sostenere che non si debba credere ai fatti ma solo alla propaganda che è stata preventivamente filtrata dagli organizzatori.

Sostenendo che qualcuno avrebbe realizzato falsi volantini per diffamare il suo comizio contro la famiglia, la Meloni pare incapace di capire che quel volantino è chiaramente firmato dagli Stati generali delle donne di Verona e che quanto affermato fa dichiaratamente riferimento al documento "Ristabilire l'ordine naturale" che è stato redatto dalle lobby organizzatrici. Il fatto che la grafica sia simile è perché è stato ripreso il volantino stampato da Coghe e Brandi, non perché si cerca di sostenere sia stato scritto da loro (e quandomai questa gente dichiarerebbe apertamente i loro fini?).



Ci sarebbe da domandarsi se sia solo un caso se nel messaggio della Meloni non compare la firma e le indicazioni delle fonti, dato che in caso contrario sarebbe stato difficile per lei tentare di sostenere che Calenda lo avrebbe commentato «come se fosse vero». E non pare andare meglio con il suo tentativo di negare che l'unico tema dovrebbe essere quello di capire se le aberranti tesi sostenute in quel documento siano condivise da Fratelli d'Italia.
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