Giorgia Meloni piagnucola abbiano offeso Diaco. I suoi le danno ragione, sostenendo che i gay sono pedofili


Dato che la sua dialettica si fonda sull'odio e sulla creazione di paure irrazionali, Giorgia Meloni trascorre gran parte del suo tempo a scrivere messaggi che aizzino la rabbia dei suoi proseliti. I suoi messaggi sono spesso seguiti da chi augura lo stupro ai non_razzisti o chi si masturba all'idea di poter uccidere qualcuno in base al colore della sua pelle.
E non meno violento è come la leader di Fratelli d'Italia si dica orgogliosa di ospitare e di promuovere l'uomo che ha promosso la legge russa contro la fantomatica «propaganda gay», eccitata da come migliaia di adolescenti russi siano stati privati da ogni garanzia e tutela sociale in suo nome.
Quando Salvini insultava la Boldrini, ha taciuto. Quando i suoi seguaci hanno diffamato i migranti., ha taciuto. E ha taciuto anche davanti a tutti quei gay che sono stati massacrato di botte solo perché diversi dal modello eterosessuale che lei vorrebbe imporre come modello unico. Eppure è difendendo quel gay che ha sponsorizzato il suo abominevole congresso contro la famiglia che la signora piagnucola:


Senza risparmiarsi da insulti gratuiti, la signora torna a generalizzare ed attaccare i cittadini per insultare chiunque non le dia corda nel suo sostenere che il suo essere una donna bianca a cui piacciono i peni sia un fatto che debba garantirle privilegi economici, sociali e giuridici. E lo fa sostenendo che i contestatori siano «haters» al contrario di quei suoi amichetti che chiedono che i gay siano incarcerati i costretti a fingersi eterosessuali se non vogliono essere vittima della loro ira.
In fondo non disse nulla neppure quando il suo Massimo Gandolfini insultò Monica Cirinnà durante un suo congresso solo perché aveva osato concedere pari dignità a quelle famiglie che lui vorrebbe distruggere...

A dimostrazione di come le sterili lamentele della signora Meloni siano fini a sé stesse, i suoi proseliti non si sono risparmiati da insulti ed offese nel commentare il suo piagnisteo:

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