Gli insegnanti contro il congresso di Verona: «Una visione che noi riteniamo fascista, xenofoba, razzista, sessista, omofoba»


«L’istruzione e l’educazione scolastica sono i pilastri per garantire una società il più possibile inclusiva, ed è per questo che ci dissociamo fermamente dalla visione espressa dal Congresso mondiale della famiglia, che si terrà a Verona tra il 29 e il 31 marzo. Una visione che noi riteniamo fascista, xenofoba, razzista, sessista, omofoba. Per tutte queste ragioni proviamo una profonda indignazione per la partecipazione del ministro dell'istruzione Bussetti all’evento, in qualità di relatore insieme ad altri membri del nostro governo». Lo scrive una rappresentanza di cento insegnanti in una petizione rivolta al Presidente della Repubblica.
Dopo i docenti universitari di Verona, la società civile continua la sua mobilitazione contro la manifestazione integralista che vorrebbe ridefinire la famiglia secondo i desideri di Pillon e di Gandolfini.

Gli insegnanti propongono così «un manifesto del nostro modo di fare ed essere scuola» specificando che «la nostra non è una visione straordinaria di come dovrebbe essere la realtà, ma di quello che vediamo quotidianamente nelle nostre aule»:

1. La nostra scuola è inclusiva verso tutte le studentesse e gli studenti e tutti i tipi di famiglia, senza distinzioni legate all'identità di genere, all'orientamento sessuale, ai luoghi di origine e alla cittadinanza, alla religione, all’abilità dei corpi, alla classe sociale
2. La nostra scuola valorizza l’autodeterminazione delle persone e dà loro gli strumenti perché possa essere esercitata
3. La nostra scuola è plurale, educa alle differenze e anzi le valorizza perché vuole creare una società più equa e più giusta
4. La nostra scuola è accogliente e tra le sue funzioni rivendica anche quella di favorire l'integrazione delle persone che arrivano nel nostro paese da contesti diversi
5. La nostra scuola è democratica, perché si basa sui valori costituzionali fondati sull’antifascismo
6. La nostra scuola è laica perché rispetta tutte le religioni, ma si muove in autonomia da esse e non si fa condizionare
7. La nostra scuola è europeista perché crede e promuove i valori della collaborazione e dello scambio internazionale
8. La nostra scuola forma cittadine e cittadini consapevoli e critici, perché scopo di ogni insegnante è quello di fornire strumenti per fare della popolazione studentesca la futura società di domani
9. La nostra scuola è bella, perché vede l’umanità dell’individuo e investe su di essa per farne patrimonio sociale comune
10. La nostra scuola studia il passato, agisce nel presente e costruisce il futuro: non permetteremo a nessuno di interferire con il nostro lavoro, la nostra deontologia, la nostra missione formativa e il nostro ruolo sociale.
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