Gli organizzatori del World Congress of Families di Verona sostennero la lapidazione a morte dei gay in Brunei


Il sultano del Brunei ha introdotto la lapidazione a morte dei gay. Grave è come nel 2014, quando si iniziò a parlare della norma, l'organizzazione Provita Onlus prese la sue difese. Organizzatrice del Congresso della famiglia che si svolgerà a Verona sotto il patrocinio leghista, è un un articolo del 17 giugno 2014 che titolarono: "Sultano del Brunei contro l’aborto, gay ed adulterio. Parte il boicottaggio".
Inveendo contro «il civilizzato Occidente» che contrastava la Sharia, nel testo affermarono:

Il Sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, ha approvato una serie di leggi che puniscono pesantemente l’aborto, l’adulterio e chi indugia in relazioni omosessuali. Quindi deve essere boicottato.
Questo il responso del civilizzato Occidente di cui si fa portavoce il comico Jay Leno che promuove le iniziative contro l’impero economico del Sultano tra cui la catena di alberghi Beverly Hills Hotel e la casa cinematografica Motion Pictures.
Recentemente è entrata nell’occhio del ciclone anche la Duchessa di Cambridge, Kate Middleton, rea di aver fatto visita al Sovrano, incurante della maledizione democratica che gli era stata conferita.

E se qualcuno avesse remore nel comprendere come il loro tono ironico mirasse a condannare chi ha osato protestare per la norma, la loro totale vicinanza al sultano è stata esplicitata sul loro profilo Facebook:

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