I leghisti contro Salvini perché pretendono che Rami venga dopo di loro


Due giorni fa diceva che Rami non doveva rompergli le scatole dato che lui non aveva certo tempo da perdere dietro le richieste dei cittadini. Gli sbraitò in faccia che il populino non deve potersi permettere di essere propositivo dato che a decidere è la casta, motivo per cui il 13enne avrebbe fatto bene a farsi eleggere se voleva proporre le sue idee.
Ora, presumibilmente dopo aver consultato i sondaggi, Salvini dice che vede Rami come suo figlio e che lui gli elargirà la cittadinanza. Una concessione del potente al suddito purché la smetta di parlare di chi non ha pari diritti anche se è nato e vive in Italia da sempre. Nella più classica ideologia leghista, lo si si sta invitando a smetterla di pensare agli altri quando potrebbe occuparsi esclusivamente del suo profitto personale.

Nel mentre, sui social ce chi si appella a Salvini e al neofascismo per spargere fango contro il 13enne che non vogliono possa essere considerato un loro pari. Lo fanno appendendosi a come il ministro leghista abbia tentato di lasciar intendere che ci sarebbero stati degli imprecisati precedenti penali a carico di qualche stretto familiare del ragazzino, motivo per cui- con evidenti fini propagandistici- si era affrettato a dichiarare: «Io la cittadinanza la concedo solo a chi ha la fedina penale pulita. Non parlo dei ragazzini di 13 anni, ma se qualcuno non l'ha ottenuta dopo 20 anni chiedetevi perché».
Sarà, ma forse dovremmo chiederci perché avessero la cittadinanza quegli innumerevoli esponenti leghisti che sono stati indagati, incarcerati. Dovremmo chiederci perché abbia la cittadinanza un ministro che solo pochi anni fa dichiarava di volersi pulire il sedere con i tricolore, che ha invocato l'impunità parlamentare a fronte di un reato di sequestro di persona o che ha rubato 49 milioni di euro ai suoi cittadini.  O forse potremmo ipotizzare che uno dei motivi per cui si potrebbero non avere ancora la cittadinanza è perché Salvini, nel silenzio della stampa, ha prorogato a quattro anni i tempi che possono intercorrere dopo i dieci anni di legge per la valutazione di una richiesta di cittadinanza.
Eppure i suoi seguaci citano siti di evidente stampo propagandistico nello scrivere:


L'articolo citato si intitola: "Rami non ha la cittadinanza perché il padre non poteva averla, è un pregiudicato! Giletti ammazza Fazio e e la feccia buonista". Nel testo, viene dato libero sfogo alla rabbia leghista verso un eroe che non è quello che loro avrebbero preferito.  Inveendo in maniera inumana contro un 13enne, affermano:

Quindi abbiamo un ragazzino assurto ad eroe perché nel giusto tentativo di salvare se stesso, insieme ad altri ha salvato tutti gli altri. E che è figlio di un pregiudicato.
Nulla a che fare con chi si è offerto addirittura ostaggio, ma è stato ‘cancellato’: Niccolò e Riccardo.

Insomma, rabbia, invettive e banalità vengono vomitate anche contro dei minorenni. Il tutto, come sempre, in ode a quella che il loro "comandante" Salvini sostiene sarebbe la supremazia derivante dalla casualità che li ha fatti nascere in Italia e non in un qualche altra parte del pianeta.
4 commenti