I pride lombardi uniti a Verona contro l'omotransfobia del World Congress of Families


Verona è la città dell'amore negato tra Romeo e Giulietta, ma questo fine settimana sarà la sede di quel World Congress of Families che tenterà di negare ogni riconoscimento all'amore e alle famiglie di chi non risulta conforme ai distinguo promossi dalla lobby di Massimo Gandolfini e dalle organizzazioni internazionali a lui collegate.
Eppure ben tre Ministri (Famiglia, Interno, Istruzione) del nostro esecutivo, di cui un vicepresidente, figurano fra i relatori previsti. Con loro anche esponenti politici italiani ed internazionali come la presidente di Fratelli d’Italia ed esponenti di movimenti ed associazioni che, dietro termini neutri come “Vita” e “Famiglia”, celano un’ideologia di parte, orientata verso il modello confessionale dell’istituto familiare.
In tal senso spiccano come relatori e relatrici Massimo Gandolfini, fondatore del Family Day. I Senatore Simone Pillon, autore di un controverso DDL intitolato “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, che lungi dal tutelare i minori, ostacola il divorzio ed impone surrettiziamente e coattamente una bi-genitorialità di stampo adultocentrico, che pretende di demandare all’azione di un mediatore terzo la gestione del conflitto familiare anche in caso di abuso e violenza, rappresentando in ultima analisi un reale pericolo per donne e minori. La Dottoressa Silvana De Mari, la quale contro il parere della comunità scientifica va propagandando teorie che non solo riconoscono come diritto umano l’omofobia ma addirittura negano l’esistenza stessa dell’omosessualità.

Davanti a tutto ciò, è in una nota congiunta che Arcigay Varese, Bergamo Comitato Pride, Brescia Comitato Pride, Brianza Comitato Pride e Milano Coordinamento Arcobaleno spiegano che:

Ferma restando la libertà di espressione e associazione, prevista dalla Costituzione, occorre ribadire come l’idea di “famiglia” esposta in tale congresso rappresenti soltanto una parte delle realtà familiari. Le famiglie arcobaleno esistono e hanno diritto a un pari trattamento da parte delle istituzioni. Le idee manifestamente antiabortiste ed ostili alla parità tra generi e orientamenti impattano gravemente su diritti che si considerano ormai acquisiti, come il divorzio e l’interruzione di gravidanza.
Per questo motivo, nel sostenere convintamente la contro-manifestazione indetta da Non Una Di Meno-Verona, intendiamo rappresentare, con la nostra presenza, un segmento complementare. Nella nostra azione quotidiana di rivendicazioni di pari opportunità, di contrasto alla discriminazione e alla violenza omo-lesbo-bi-transfobica, intendiamo dar voce a modelli di famiglia che, pur esclusi dal Congresso, hanno dignità di esistenza e riconoscimento [...]  Gli organizzatori dei Pride lombardi (Bergamo, Brescia, Brianza, Milano, Varese) esprimono dunque sostegno alla comunità LGBTQIA+ veronese, italiana, internazionale. Sfileremo insieme nella giornata del 30 marzo, accomunati dalla medesima visione e dai medesimi intenti.

E per chi lo volesse,  Non una di Meno Bergamo organizza il ritrovo alla stazione dei treni di Bergamo alle ore 11.30 (già muniti di biglietto) per partire insieme in treno verso Verona.
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