Il bambino-eroe è figlio di migranti, ma i leghisti guardano solo alla nazionalità dell'attentatore


«A quelli che dicono “Ecco, la risorsa senegalese voleva uccidere dei bambini italiani, fortuna che c’è stato il bambino eroe che ha chiamato i soccorsi nascondendo il telefono!” faccio educatamente notare che il bambino eroe si chiama Samir e ha genitori di origine marocchina». È quanto scrive Selvaggia Lucarelli su Twitter.
Il riferimento è allo sciacallaggio con cui i miliziani di Salvini stanno tentando di mettere a frutto per la loro dialettica razzista un fatto di cronaca che pare auspicassero con branoso desiderio. E non meno preoccupante è come la loro furia li spinga anche ad augurare lo stupro a chiunque osi contestare il loro sostenere che tutti gli stranieri siano cattivi e che il sovranismo populista di stampo salviniano sia la risposta:


In risposta al messaggio della Lucarella, molti leghisti hanno dichiarato che loro hanno paura e che il loro Salvini dovrebbe essere lasciato libero di violare qualunque diritto umano voglia pur di vendergli la promessa di una presunta sicurezza. E poco importa se le leggi sinora approvate non hanno fatto altro che create nuovi disperati pronti a gesti estremi, a loro basta che i figli degli islamici siano deportati nei lager libici in modo che possano credersi al sicuro una volta che saranno circondati solo da personaggi a loro graditi come Simone Pillon, Maurizio Belpietro o Maria Giovanna Maglie.
Il populismo e il sovranismo si nutrono di paura e qui, per il loro profitto, non c'è un Luca Trani che spara all'impazzata contro dei migranti, qui c'è un nero che ha risposto alle provocazioni di Salvini senza accorgersi che il suo carnefice non poteva sognare di meglio. Ed è così che se l'attentato di Macerata non è stato riconosciuto come atto terroristico, qui il termine è stato spalmato su tutti i quotidiani dato che chiunque lucro sulla paura si sta sfregando le mani dalla felicità. E non è da escludersi che qualcuno non si stia rammaricando per l'assenza di morti.
Il giorno in cui si riconoscerà che i crimini e gli atti eroici sono tali indipendentemente dal colore della pelle, c'è da sperare non sarà troppo tardi...
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