Il presidente Istat, Giancarlo Blanciardo, ritira la sua partecipazione al WCF di Verona


Le istituzioni dovrebbero essere indipendenti ed imparziali, ma appare ormai evidente che Lega e M5S stanno lottizzando l'Italia attraverso la sistematica nomina di personaggi scelti per la loro fedeltà ai loro partiti e alla loro propaganda. Per questo i lavoratori dell'Istat avevano lanciato l'allarme quando il loro presidente si era proposto come relatore al WCF di Verona.
Hanno sottolineato come «per il ruolo che ora riveste, non può più partecipare a manifestazioni politiche esplicitamente di destra come quella di Verona, che nulla hanno di "accademico" o "scientifico"».

Non senza ricorrere al vittimismo, Giancarlo Blanciardo ha annunciato di aver rinunciato a partecipare al congresso. Lo annuncia l'Istat all'ANSA in una nota in cui si sostiene che «a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell'Istat».

Se apprendiamo così che lui non ci vedesse nulla di male se Mattarella si facesse fotografare mentre lancia freccette contro la fotografia di Salvini a titolo personale e non nelle sue vesti da presidente, il tema ha riacceso i riflettori su come pare che le ideologia di Gandolfini siano molto presenti anche nell'operato istituzionale del Blanciardo. Vicino all'organizzazione "scienza & vita" (la stessa di Massimo Gandolfini e Gianfranco Amato), propone di calcolare l'aspettativa di vita a partire dal concepimento, equiparando di fatto le interruzioni di gravidanza alla mortalità infantile.
Blanciardo è contro l'aborto, lo ius soli e le Ong. Vorrebbe inserire i feti abortiti nelle statistiche sulla popolazione ed è autore dell'opuscolo "La grande farsa umanitaria" in cui nega che i lavoratori immigrati mantengano in equilibrio il bilancio della previdenza sociale.
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