Pillon torna ad attaccare qualunque famiglia non sia rappresentazione della sua ideologia


È ostentando la sua contrarietà a qualunque famiglia non risulti espressione del suo stile di vita e dei suoi pruriti sessuali che il leghista Simone Pillon, piazzato in Senato a rappresentanza della lobby di Massimo Gandolfini, se ne andrà in Sicilia a spese dei contribuenti per un comizio dal titolo "Per la famiglia di sempre, una svolta identitaria".
L'evento è stato organizzato presso l’Hotel Nettuno a Lauria dai circoli leghisti Catania identitaria e Città di Acireale, i quali dichiarano: «Il nostro obiettivo è di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società». E per l'ideologia leghista, quel è il modo migliore di unire l'odio se non quello di raccattare gli intolleranti per stilare una bella classifica di chi debba essere escluso perché non ritenuti espressione di loro stessi?
Davanti all'ennesima aggressione alla società firmata dal faccendiere di Gandolfini, Arcigay Catania ha manifestato la propria vicinanza «alle donne, alle persone di colore e a tutte le persone Lgbt destinatarie delle follia misogina, razzista e trans-omofoba, di Pillon» ed ha fatto appello «alla civile Catania affinché ricacci nel medioevo questo figuro e i suoi accoliti, nella certezza che la libertà o è di tutti o è di nessuno, che i diritti o sono di tutti o sono di nessuno».
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