Silvana De Mari: «Su di me solo bugie». Ma le carte la smentiscono


Silvana De Mari se n'è uscita con uno dei suoi soliti articoli in cui piagnucola che lei sarebbe il «relatore più bersagliato» del WCF perché «dico la verità». Con tono stizzito e le solite minacce di denunce, asserisce pure che lei vuole «chiarire che molte cose che mi vengono attribuite sono platealmente false».
Tra i soliti slogan e le solite litanie, la fondamentalista afferma:

Il relatore più bersagliato sono io. Il mio nome è ovunque, fiumi di minacce e insulti stanno arrivando. Sto di nuovo evitando i luoghi affollati. Al congresso si parlerà di famiglia, non di altro ma sono e mie dichiarazione recedenti che, a quanto pare, annullano per sempre la mia libertà di parola, Quindi cominciamo a chiarire che molte cose che mi vengono attribuite sono platealmente false. Fake news per usare un termine aggiornato.
Non ho mai né scritto né pronunciato la frase che mi viene attribuita dai contrari al congresso di Verona: “L'atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo”, frase completamente senza senso. Sto prendendo in considerazione l'idea di querelare. Ho detto che la penetrazione dell'ultima parte del tubo digerente, è essendo molto dolorosa, e dato che può causare danni, è usata in alcune iniziazioni sataniche, come raccontato in un video reperibile su YouTube dall'attrice Angelina Jolie, che è femmina, quindi non c'entra con persone dello stesso sesso. Qualsiasi chirurgo che abbia fatto pronti soccorso può testimoniare che i danni fisici dello stupro anale possono essere molto più gravi di quelli dello stupro vaginale, ogni vittima vi testimonierà che è più doloroso.

Insomma, lei giura che quella frase non si riferisse ai gay. Eppure basta leggere le memorie difensive che ha presentato in tribunale durante il suo processo per trovarla pronta ad affermare l'esatto contrario. In quegli atti ufficiali la signora non contestò il virgolettato, ma scrisse:

Potrebbe sembrare a prima vista che i richiami al satanismo nei miei scritti siano privi di senso, quasi fossero la manifestazione di una mia attitudine poco equilibrata.
Purtroppo le cose non stanno così. Infatti ho potuto constatare con frequenza nel corso dei miei studi che molti siti porno/gay contengono inequivoche sollecitazioni di tipo satanico che non si trovano affatto nei siti pornografici non gay.

Curioso è come qui parli dei suoi scritti mentre nell'articolo sostiene che ne avrebbe parlato solo in un video. Il tutto mentre nella denuncia si fa un esplicito riferimento alle sue dichiarazioni rilasciate durante un'intervista su Radio 24.

E non va meglio quando nel suo articolo odierno la signora nega di voler "curare" i gay ma aggiunge:

Amo le persone che si chiamano omosessuali, al punto tale da rischiare un linciaggio tutti giorni per affermare che il loro stile di vita è biologicamente perdente, e quello stile di vita è assolutamente reversibile: se cambia lo stile di vita vivranno infinitamente più sereni, come possono testimoniare tutti gli ex gay [...] Ho detto che è un comportamento biologicamente perdente, comportamento da cui si può uscire, da cui ci si può emancipare, oppure, se il termine non vi scandalizza troppo, si può guarire. Si guarisce anche da un comportamento.
Quello che ho detto e me ne assumo la responsabilità, e sono pure fiera di averlo detto c è la verità che la (cosiddetta) omosessualità non è né genetica né irreversibile, che non esistono studi scientifici che lo dimostrano e che gli ex gay sono un esercito e tutti dichiarano di vivere meglio da ex. Secondo voi invece è una forma di normalità? Io non sono d'accordo che si possa considerare normale qualcosa dove gli organi sono usati non secondo la loro fisiologia, quini io mi tengo la mia idea e voi la vostra, ma in una nazione appena decente tutti devono avere libertà di parola, e siamo ancora una nazione decente.

Anche qui è interessante come la signora si appelli ad un "diritto di opinione" quando nei suoi comizi tende a cercare di spacciare quella sua "opinione" come una verità scientifica.
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