Toni Brandi e Jacopo Coghe sostengono che il premier Conte concordi con la loro ideologia sulla supremazia della famiglie eterosessuale


Se il leghista Matteo Salvini non ha ancora annunciato parteciperà come relatore al convegno sulla "famiglia tradizionale" con la sua nuova fiamma, con la figli avuta dalla compagna precedente o con il figlio avuto dall'ex moglie, i promotori del convegno sessista hanno scelto la propaganda come mezzo di risposta alla richiesta di revoca della concessione all'uso del logo di Palazzo Chigi da parte di Conte.
Dopo giorno in cui Jacopo Coghe si ballava di come lui avrebbe potuto defecare la sua propaganda contro la famiglia attraverso lo stupro di quel simbolo istituzionale, oggi ha diramato un comunicato stampa in cui afferma:

"La questione del loghetto non ci ha mai intrigato più di tanto, conta la sostanza. Conte ha riconosciuto il valore della famiglia fondata sul matrimonio esattamente in linea con il nostro pensiero e ha distinto le altre forme di convivenza basate su natura affettiva come le unioni civili” hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo dopo il post su Facebook del premier Conte dove annuncia l’opportunità di ritirare il logo di Palazzo Chigi al Congresso Mondiale delle Famiglie. “Quel che ci interessa è che rimanga il patrocinio del Ministro della Famiglia Fontana” hanno concluso i due organizzatori.

Precisato che a loro interessa solo la Lega di Salvini dato che è quello il partito che vogliono promuovere tra gli intolleranti e gli estremisti, i due fondamentalisti sostengono anche che il governo sarebbe concorde con loro nel sostenere che gli afferri degli eterosessuali dovrebbero avere maggior dignità sociale e giuridica rispetto a quelli degli omosessuali. In altre parole, confermano come la loro manifestazione sia un'iniziativa contro qualcuno e non per qualcosa.

Nei giorni scorsi Jacopo Coighe e Toni Brandi hanno ripetutamente sostenuto che solo loro devono poter parlare di "famiglia" e chiedere leggi che la obblighino a risultare conforme ai loro distinguo e alle loro pretese. Raccontarono persino che chi contestava i temi del loro convegno avrebbe attaccato «i cristiani» tutti dato che loro autoproclamano espressione del volere di Dio contro l'uomo. Ed ovviamente non hanno mai perso occasione per fare politica e raccontare che la Lega di Salvini andrebbe preferita al M5S in quanto più vicina agli integralismo da loro promossi:


Come ogni politico che si rispetti, Coghe ha anche tentato di autoproclamarsi «maggioranza» mentre l'intera società civile si è mobilitata contro la loro visione Medioevale della famiglia. Forse ignaro che per un bambini che è vittima di bullismo non è certo un «problema altisonante» il fatto che lui si batta per impedire che possa essere difeso dalla violenza, scrive:


Tutto ciò accade mentre ogni immagine da loro diffusa è dimostrazione di come la loro manifestazione sia espressione della Lega di Salvini e non certo di una qualche maggioranza o di quelle famiglie che amano citare. Il tutto, peraltro, mentre si vantino di collaborare con quel Brian Brown che ha promosso la legge russa sulla fantomatica «propaganda gay».


Non una sola parola viene spesa per il vero problema. Per quanto loro ripetano che «non è vero» o che «sono da denuncia» a chiunque li metta davanti ai documenti che attestano le aberranti tesi sostenute dai loro relatori, nei fatti non hanno mai smentito come il fine ultimo sia la promozione di una famiglia patriarcale in cui la donne viene reclusa in casa a produrre figli e in cui i bambini devono essere istruiti a domicilio per poterli indottrinare meglio al volere del loro padre-padrone.
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