Torino risponde all'oscurantismo di Verona: «Noi aperti a tutti i tipi di famiglie»


«Qui a Torino tutte le famiglie sono le benvenute, nessuna esclusa». Così la sindaca Chiara Appendino ha risposto all'abominevole congresso di Verona che vedrà tre ministri pronti ad affiancare preti ortodossi e parlamentari ugandesi nel chiedere che la famiglia sia ridefinita secondo i stringenti distinguo promossi dal fondamentalismo organizzato.
«Il Comune di Torino -spiega- ha deciso di mutare la visione di un unico modello di famiglia pensando a quella pluralista, che riconosce come famiglie le realtà sociali che formano la nostra società. Per questo motivo abbiamo deciso oggi, in contemporanea con la conferenza di Verona, di esporre e confermare ancora una volta la visione della Città di Torino».
Sul palazzo del Comune verrà così esposto uno striscio in cui si spiega la città ama ed accoglie tutti i tipi di famiglie. L'assessore Marco Giusta ha poi aggiunto: «Famiglie sono persone sole, anziani, zii e nipoti, figli e figlie, nonne e cugine, mariti e mogli, compagni e compagne. Famiglie sono quelle di nuova costituzione, quelle ricomposte, quelle allargate, quelle che comprendono relazioni anche tra più di due persone, quelle che vorremmo costruire, quelle che sogniamo, gli spazi relazionali che riempiamo di significato. Famiglie sono le coppie omogenitoriali, le loro figlie e figli che la nostra Amministrazione ha deciso di riconoscere, prima in Italia».
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