Verona, attivisti pronti a disinfestare la città dalla metastasi integralista


Sono già iniziate le prime proteste contro il congresso che vorrebbe ridefinire la famiglia in base alle pretese della lobby di Massimo Gandolfini e di altre organizzazioni di estreme destra. Se Toni Brandi e Jacopo Coghe si affannano per sbraitare ai loro loro figli (ammesso ne abbiano) che loro sono i responsabili di una deriva integralista che minaccia l'Italia con i soldi di Steve Bannon, è il collettivo "Veronesi aperti al mondo" ad aver avviato una campagna per la disinfezione della città. Attraverso un comunicato, annunciano:

Da Venerdì a domenica Verona sarà infestata da pericolosi germi infettivi: noi ci rifiutiamo però di respirare quest’aria. Questo governo, con il supporto delle associazioni pro vita e dei gruppi di estrema destra, sta sistematicamente colpendo gli organi della democrazia del nostro Paese, i diritti civili sono solo il primo obiettivo: donne, gay lesbiche, trans, migranti, chi non si adegua alla morale del tradizionalismo cristiano. Domani toccherà anche a chi non si sente sfiorato da questo attacco: il reato di blocco stradale è solo un accenno della tempesta autoritaria in corso. Questa tempesta infettiva punta a sgretolare i pochi anticorpi ancora rimasti nel nostro Paese, sospeso in uno stato di perpetua precarietà di salute democratica.
Verona è malata da molti anni, infiltrata dal radicalismo di destra e dall’oscurantismo: per noi non è una novità, e da tanti anni cerchiamo di trovare una cura a questa a malattia cronica. Per questo la nostra città è stata scelta come sede di una rinnovata avventura dal sapore inquisitorio, che da qui allargherà la metastasi.
Per questo siamo qui a disinfettare una delle zone che ospiterà alcuni dei voti più tetri della nuova ventata xenofoba che dal Brasile di Bolsonaro, all’Italia di Salvini sta sconvolgendo ogni assetto democratico
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