WCF, Arcigay chiama alla mobilitazione: «Un fatto senza precedenti, spaventoso»


«Quel congresso è quanto di più retrogrado e medievale sia mai passato nel nostro Paese: siamo pronti alla mobilitazione». Così Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay, si scaglia contro il cosiddetto "Congresso mondiale delle famiglie" in programma dal 29 al 31 marzo a Verona.
«Il premier Conte -prosegue Piazzoni- ha disposto poco fa il ritiro del logo del Governo e questa è una notizia che accogliamo positivamente. Tuttavia ci lascia ancora sbalorditi il fatto che quel contenitore, che racchiude il peggio pensiero omotrasfobico e misogino, arrivi in Italia, primo paese dell'Europa occidentale ad ospitarlo. Un fatto senza precedenti, spaventoso, che non lascia presagire nulla di buono in tema di riconoscimento dei diritti umani e civili. A quell'appuntamento prenderanno parola ministri importanti di questo governo, Salvini, Bussetti e Fontana. Il Governo non può girarsi dall'altra parte, ma deve porre argini alla deriva oscurantista che da mesi ormai denunciamo. Dai relatori invitati a Verona il nostro Paese non ha nulla da imparare ed è inquietante che membri del governo aprano un'interlocuzione con chi in ogni parte del mondo pratica l'oppressione di donne, omosessuali, transessuali. In questo senso, ringraziamo i parlamentari che in questi giorni stanno rappresentando in aula l'indignazione del Paese nei confronti di questa iniziativa e ci uniamo al coro di quanti e quante stanno chiamando alla mobilitazione. Anche Arcigay il 30 marzo sarà a Verona: a quella compagine di carnefici dei diritti mostreremo il nostro orgoglio e la nostra libertà%raquo;, conclude Piazzoni
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