La sentinella in piedi forzanovista fa il professore: agli studenti insegna che i neri andrebbero bruciati nei forni


«La Costituzione? È un libro di merda, buono per pulircisi il culo. La senatrice Liliana Segre? Starebbe bene in un simpatico termovalorizzatore. Erdogan? Avrà anche dei difetti ma rubargli qualche idea come le purghe a stampa, sindacati e polizia non sarebbe male». Sono le teorie che Sebastiano Sartori, ex segretario regionale di Forza Nuova, dispensa dalla sua pagina Facebook agli alunni dell'istituto alberghiero Barbarigo di Venezia in cui lavora come insegnante di storia dell'arte.
L'estremista neofascista risulta anche un attivista delle Sentinelle in Piedi, il gruppo d'odio anti-gay fondato da Benedetta Frigerio (oggi redattrice del fondamentalista Riccardo Cascioli). In più occasioni Sartori si è presentato ai loro raduni con la bandiera di Forza Nuova per sostenere che l'omofobia servirebbe a «difendere la famiglia». E se la dialettica del sedicente gruppo "cattolico" tenta di cavalcate la paura attraverso lo spergiurare che i bambini debbano essere «difesi» da quell'educazione al rispetto che loro definiscono «indottrinamento gender», poi pare che ci si ritrovi con i loro adepti che vogliono indottrinare i bambini all'odio e al neofascismo.
In più di un'occasione, sotto a quei rantoli d'odio vomitati fal forzanovista, si trovano i commenti galvanizzati di studenti che paiono vittime del suo indottrinamento. Per questo motivo alcuni genitori hanno presentato un esposto perché temono che le sue posizioni estremiste possano avere una cattiva influenza sull'educazione e sulla crescita dei figli.
«Quello che Sartori esprime non è libertà di pensiero -scrivono i genitori in una lettera indirizzata al quotidiano La Nuova Venezia-Noi crediamo nei valori della Costituzione e riteniamo che gli insulti che Sartori fa alla Costituzione stessa, al Papa e al presidente Mattarella siano fortemente lesivi dei valori educativi che ispirano le nostre famiglie e la scuola italiana».
I genitori non solo lamentano un insegnante che manifesta pubblicamente il suo apprezzamento al nazista Heinrich Himmler, ma denunciano come il razzismo e la xenofobia vengano promosse anche in classe. Il tutto con buona pace per quel Gandolfini che ha scelto il Veneto come suo quartier generale mentre dice che il problema della scuola sarebbero le lezioni di educazione al rispetto e non certo quei suoi amichetti che sognano un nuovo nazismo.

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