Libero insulta in prima pagina Greta Thunberg: «Vieni avanti Gretina. La Rompiballe va dal Papa»


Forse è ben sapendo che solo dei decelerati leggerebbero la loro carta straccia, quegli scribacchini che lavorano per Libero non si sono mai astenuti dal defecare titoli sessisti, omofobi e razzisti. Eppure è davvero difficile non provare un profondo disgusto per la campagna d'odio che il loro "direttore" sta ferocemente promuovendo contro Greta Thunberg.
L'attivista svedese viene accusata di «rompere le balle» a quei poveri leghisti che non vogliono preoccuparsi di inquinare a tutto spiano anche se ciò significa uccidere l'umanità e distruggere l'ecosistema. Se ormai si sta andando verso un'incidenza dei tumori che colpisce quasi la metà della popolazione, loro vogliono che nessuno li metta davanti alle loro responsabilità.
E allora che si fa? la si insulta e la si denigra, uscendo nelle edicole con una prima pagina abominevole:

Oltre a definirla «rompiballe», gli scribacchini di Libero hanno pensato bene di attribuire un falso virgolettato al Vaticano: il loro «Vieni avanti Gretina» vole parafrasare il titolo di un film degli anni '80 con Lino Banfi (già chiaro indice del loro spessore culturale) per dare della «cretina» all'attivista 16enne.

Determinata e coraggiosa come i lettori di Libero non saranno mai, Greta Thunberg ha incontrato il Papa e gli ha spiegato quale ruolo possono avere i giovani nella difesa dell'ambiente: «Ci sono molte cose che i giovani possono fare per migliorare la situazione: soprattutto fare pressione sulle persone al potere e sugli adulti, perché sono coloro che possono avere più influenza. Ma ci sono anche cose che si possono fare a livello individuale per cambiare le proprie abitudini, cercando di vivere nel modo più neutro possibile dal punto di vista delle emissioni di carbonio [...] La cosa più importante che possono fare è cercare di capire la portata della situazione, che cosa sta succedendo e il motivo per cui devono lottare per fermare ciò che sta avvenendo. Non mi dispiace fare quello che faccio. Sul piano personale sono contenta di fare qualcosa che è importante, per cui mi sento necessaria».
E se la 16enne è davvero necessaria, del tutto inutile è quella carta straccia d, troppo ruvida anche per pulirsi il deretano.
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