Secondo Pillon, è dal 1968 che i diritti delle donne minacciano la supremazia dell'uomo


Il sentore leghista Simone Pillon pare interrompere la sua strenua promozione dell'odio omofobico solo per inveire contro le donne e i loro diritti. Primo firmatario di un abominevole progetto di legge che mira a punire qualunque donna osi lasciare il proprio marito, è dal Congresso fondamentalista di Verona che il leghista se n'è tornato a sostenere che i diritti delle donne sarebbero un atto che minaccia la supremazia del maschio.

In un messaggio pubblicato su Facebook, il fondamentalista sostiene che la donna dovrebbe essere relegate in casa a fare la madre e che qualunque diritto civile abbia guadagnato sopo il diritto di voto sia da intendersi come un affronto al ruolo del padre, da lui teorizzato come il proprietario dei figli e il padrone della moglie. Scrive:


Sembra interessante osservare come Pillon ami girare la frittata, sostenendo che le donne avrebbero creato «contrapposizione» nel momento in cui hanno osato chiedere parità. Sarebbe come sostenere che sia colpa degli ebrei se i poveri nazisti non hanno potuto continuare a ucciderli nei capi di sterminio dato che questi si lamentavano nonostante gli ariani non avessero problemi nello sterminarli.
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