Belpietro sbraita conto chi non gli permetterebbe di stuprare la Costituzione per insultare interi gruppi sociali sgraditi all'élite leghista


Maurizio Belpietro dice che Salvini fa bene a mandare la Digos ad arrestare chi chi osa opporsi alla sua propaganda, ma poi piagnucola che qualcuno non lo lascerebbero libero di insultare e denigrare interi gruppi sociali come lui vorrebbe.
Se pare ormai evidente che il gruppo editoriale di Belpietro fatturi sull'odio, surreale è con quale disinvoltura il fondamentalista se ne esca dicendo che dovrebbe essere ritenuto lecito dirsi critici verso l'esistenza altrui. La sua tesi è che lui debba poter denigrare le persone sulla base delle etichette che gli appiccica addosso, esattamente come avveniva sotto al fascismo.
Ma se a Belpietro piace abbaiare e sbraitare contro tutto e contro tutti, la sua richiesta è palesemente in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Lui vuole «criticarli» sulla base di distinzione basate sul sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali? Non lo può fare. Non in Italia.
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