L'Italia ha preferito la propaganda alla vita. Il 30% ha scelto la dialettica dell'odio di Salvini


Nonostante il primo partito italiano resti quello degli astenuti, appere preoccupante come la lega sia riuscita a conquistare voti attraverso una dialettica interamente basata sul razzismo. Negli ultimi mesi la situazione italiana è degenerata, migliaia di persone hanno perso il lavoro e cresce il numero di aziende che hanno deciso di abbandonare il mercato italiano. Eppure basta che Aalvini gli prometta impunità per chi spara a qualcuno o che sequestri le navi dei testimoni delle tragedie in mare che riguardano i migranti e gli italiani lo votano.
Lo votano perché amano chi gli promette che i neri verranno scacciati come mosche, che ai bambini si dirà che chi non è eterosessuale è sbagliato o che le famiglie dei gay vanno cancellate perché il signor Gandolfini esige siano eliminate per legge.
Ci sono pure dei gay che si vantano di averlo votato, sostenendo che a loro vada bene che il leghista Simone Pillon inveisca contro di loro ogni santo giorno: evidentemente sono disposti ad essere accusati di essere pedofili o sodomiti malati di omosessualimo purché sia data loro la possibilità di chiamare "Clandestini" anche quei richiedenti asilo che scappano da fame e guerra.
E mentre Matteo Salvini continua ad usare propagandisticamente dei simboli sacri nel suo proporsi come un'alternativa a Gesù, è evidente che l'Italia diventerà ogni giorno un posto peggiore in cui vivere dato che le pretese dei fondamentalisti sedicenti "cattolici" saranno ogni giorno più perverse e morbose. E se il 30% degli italiani brama discriminazioni contro interi gruppi sociali, è evidente che quelle discriminazioni arriveranno.

Preoccupante è come uno 0,42% di italiani abbia sprecato il suo voto con Adinolfi o come il 6% si sia detto dalla parte dell'estremismo di Giorgia Meloni. Cresca anche l'estremismo di Casa Pound, doppiano Forza Nuova (con rispettivamente lo 0,32 e lo 0,14 al 50% degli scrutini). La Lega registra il 22% dei voti anche in Meridione, nonostante i meridionali fossero al centro delle loro invettive sino a pochi anni fa.
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