Ossessionati dai feti e feroci contro i già nati


Maria Rachele Ruiu non è solo una strenua sostenitrice del sesso bareback, impegnata nel cercare di vietare ogni forma di educazione sessuale nelle scuole nella speranza che le ragazzine possano restare gravide e che Pillon possa obbligarle con la forza a partorire. È anche membro della quasi totalità dei gruppi omofobi italiani, nonché una strenua sostenitrice di politiche che mirano a sostenere che i bambini migranti non dovrebbero essere salvati in mare. O peggio ancora, che si debbano cancellare i testimoni di quelle tragedie per poter far finta che quei morti non esistano.

Se il loro impegno contro la vita, contro le libertà e contro le famiglie pare palese, difficile è comprendere perché questi seducenti "pro vita" ci tengono così tanto a difendere i feti per poi fregarsene di tutte quelle questioni sociali riguardanti i bimbi già nati? Vogliono dei minorenni da poter perseguitare? Provano piacere sessuale nel denigrare Greta per il suo impegno nella salvaguardia dell'ambiente?
E noi che dovremmo pensare di una madre che denigra la figlia di un'altra donna solo perché si batte per il suo futuro e non per il tornaconto politico ed economico della lobby di Gandolfini? Eppure lei scrive tutta tronfia:


Se ve lo stesse chedendo, Marcellino è il mome che i fondamentalisti hanno dato al loro feto abortito (già distribuito in versione portachiavi al congresso di Verona).
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