Salvini minaccia i contestatori, poi inveisce contro la polizia che non ha impedito il dissenso

Mentre montano le polemiche per la modalità con cui Matteo Salvini usa la polizia come se si trattasse di una sua milizia privata, è nel corso del suo comizio di Settimo Milanese che il leader legista ha inveito con una bestia contro gli agenti di sorveglianza.
Tra insulti, offese e minacce, il ministro li ha accusati di aver gestito male la piazza perché non hanno vietato il dissenso. E dopo aver detto ai contestatori che era pronto a «insegnarvi l'educazione», si è rivolto al responsabile del servizio d'ordine della polizia dicendo: «Ma le pare possibile? E che cazzo...».
Non pago di ciò, il ministro ha anche sostenuto che solo i suoi adoratori debbano essere ritenuti «brava gente» in opposizione a chi ha pensieri diversi dai suoi o chi non vuole essere complice dei migranti che sta lasciando colpevolmente morire nel Mediterraneo.

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