Solo in Italia non cresce la tolleranza. I gay hanno il 30% di possibilità in meno di trovare lavoro


Mentre Costanza Miriano giura che in Italia non sia mai esistito un solo gay discriminato, una ricerca dell'Ocse afferma: «gli atteggiamenti rispetto alle persone lgbt stanno migliorando in tutto il mondo e sono più positivi nei Paesi dell’Ocse che altrove. Tuttavia, rimangono margini sostanziali di progresso. I risultati dell’Italia rispetto all’accettazione dell’omosessualità sono peggiori della media Ocse. Su una scala di accettazione da 1 a 10 lo score dei cittadini italiani è di circa 3 punti, due in meno rispetto alla media Ocse».
E se l'Italia è l'unico Paese in cui l'accettazione dell'omosessualità non è in aumento, il rapporto afferma che «solo una minoranza di intervistati italiani (il 37%) si sentirebbe a proprio agio con persone transgender o transessuali nei più importanti incarichi politici elettivi ma anche come collega di lavoro, come figlia o genero».
Riguardo al lavoro, «a parità di curriculum vitae, i candidati omosessuali italiani hanno circa il 30% in meno di probabilità di essere invitati a un colloquio di lavoro rispetto ai candidati italiani eterosessuali».
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