Google è certa che un uomo nudo sia più pericoloso di chi incita l'odio?


Da oltre cinque settimane Google sta oscurando Gayburg, impedendone l'accesso diretto, la condivisione sui social network e l'indicizzazione sui social network. Lo hanno fatto in nome di imprecisati «alcuni utenti» che si sarebbero lamentatati di un vecchio articolo del 2016 in cui, previo verifica dell'età del visitatore, mostravamo il fotogramma de Il trono di Spade relativo alla prima scena di nudo maschile della serie.
Si tratta di una notizia che era stata data da quasi tutti i quotidiani e che, secondo la loro logica, avrebbe richiesto l'ipocrisia di chi scrive una notizia per poi rimandare ad un sito terzo che permettesse l'accesso alle immagini in questione.
A quel punto Google ci ha anche comunicato la loro decisione di metterci al bando anche dal loro network pubblicitario, anche se pare difficile comprenderne i motivi dato che l'unica pagina contestata era quella che potete vedere cliccando qui.

Mentre oggi lottiamo perché si riconosca che è assurdo sostenere che Gayburg possa  essere ritenuto un sito per soli adulti alla stregua di PornHub o di un sito gay russo che subisce l'omofobia di Putin, crediamo fortemente che l'occasione abbia aperto un vaso di Pandora sulle logiche censorie di un soggetto che detiene il 90% del mercato delle ricerche italiane. Perché se Google sostiene che un intero sito debba essere ridotto al silenzio in nome dello scandalo che i vari Pillon vedono in un uomo nudo, surreale è che possano venirci a raccontare che loro non vedano problemi nel rendere accessibili ai bambini i vari siti d'odio che loro ospitano o finanziano.
Ad esempio, Google pare irremovibile nella sua difesa di un sito che cerca di spiegare ai bambini che l'omosessualità sarebbe sbagliata in quanto loro sostengono debba essere ritenuta in «comportamento appreso» da cui gli adolescenti  gay farebbero bene a «liberarsene» rivolgendosi a Massimo Gandolfini per ottenere i nominativi di fantomatici «terapisti» disposti a praticare torture psicologiche vietate dall'orine degli Psicologi in quanto potenzialmente mortali per le vittime. E non meno grave è come il blog veda l'azione di un tal "Fra Max" a cui dei genitori omofobi si rivolgono per chiedergli di "curargli" i loro figli dato che loro li avrebbero preferiti eterosessuali.
Secondo voi, è accettabile che le linee guida di Google reputino che chi potrebbe spingere degli adolescenti al suicidio sia un contenuto accettabile perché ritenuto meno pericoloso di un uomo nudo. Leggete nella gallery le inaccettabili frasi da loro pubblicate e decidete...
Non pare andare meglio con il blog di Nicola Pasqualato, difeso da Google mentre pubblica i video per cui la fondamentalista Silvana De Mari è stata condannata per diffamazione o mentre si lancia nel sostenere che sia lecito provare «odio e repulsione» contro i gay. Finanziato dalla pubblicità di Google, Pasqualato si lancia pure nel raccontare che i gay sarebbero pedofili, anomali, malati e curabili... insomma, siamo davanti all'omofobia più pura.
Eppure Google pare volerci raccontare che quell'odio sia meno pericoloso di un uomo nudo. Sarà, ma nessun uomo nudo ha mai ucciso qualcuno mentre l'omofobia miete vittime in ogni luogo della terra. Sostenere che sia lecito «odiare» qualcuno in nome del suo orientamento sessuale pare incostituzionale oltre che pericoloso...

Nel momento stesso in cui Google decide di limitare l'accesso a Gayburg, possiamo scartare l'ipotesi che la loro società non voglia entrare nel merito dei contenuti e pare veramente allarmante il fatto che Google mostri disinteresse verso quella promozione dell'odio o quei contenuti dispregiativi che il loro regolamento vieterebbe.
Eppure pare che anche loro vogliano conformarsi al falso perbenismo di un Adinolfi che vorrebbe vieter alle coppie gay di poter ballare in TV mentre non pare preoccupato di un governo che va in televisione a raccontare ai giovani che non ci sarebbe nulla di male nel voler deportare dei disperati nei lager di un Paese in guerra o nel tentare di sostenere che sia necessario impedire che qualcuno possa salvare vite in mare dato che i loro elettori non li amano sulla base della loro etnia, Ci si scandalizza per nulla ma non di un governo in cui tra Salvini e Giorgia Meloni pare essere in corso una gara a chi trarrà maggiore profitto personale dalla promozione dell razzismo. Ormai siamo in un mondo in cui tutti gridano e in cui il televisione c'è la fila di chi vuole insegnare il bullismo alle nuove generazioni... e poi il problema saremmo noi?

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