Il M5S insulta chi contesta la loro partecipazione al Milano Pride


Se durante la scorsa legislatura hanno sabotato la legge sulle unioni civili e hanno impedito che si fornissero tutele alle famiglie arcobaleno, questa volta hanno regalato l'Italia a Salvini e hanno lasciato che la Lega cancellasse ogni contrasto all'omofobia nelle scuole tra un patrocinio all'omofobia organizzata e un finanziamento pubblico alle organizzazioni che si battono contro i diritti dei gay.
Pare evidente che l'attuale governo abbia danneggiato la vita di ogni singolo gay italiano, eppure il Movimento 5 Stelle non rinuncia ad inveire contro di loro mentre piagnucola se qualcuno contesta la loro volontà di cercare visibilità mediatica presentandosi con un loro carrettino al Pride di Milano.
Non pare invece pervenuto il patrocinio dei Pride da parte del Consiglio die Ministri che il M5S aveva promesso per mettere a tacere il patrocinio leghista al congresso omofobo di Verona che ha riunito il peggio del fondamentalismo organizzato.

Polemiche sulla loro presenza sono state espresse dai Sentinelli di Milano, i quali osservano:

Chi ci segue conosce benissimo cosa ispira il nostro agire. Non esistono classifiche sui diritti. Non ci si può far belli e aperti su quelli civili (anche se nei fatti in Parlamento non diedero una mano a votare per le stepchild adoption) e fregarsene bellamente di quelli umani. Peggio. Essere azzerbinati a Matteo Salvini.

Il riferimento è al silenzio dei 5 Stelle davanti allo show mediatico allestito da Salvini contro la Sea Watch 3, attualmente bloccata con 42 migranti a bordo

Il Pride è una festa ma anche un momento di rivendicazione del diritto di tutti a poter vivere liberi e in pace, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale ma pure dal colore della propria pelle. Anche se quella pelle scappa dalla fame, dalla sete, dalla miseria e dalle guerre. Come fate a venire al Pride sapendo che chi vi rappresenta tutti i giorni in Parlamento, nega quotidianamente questa possibilità?.

Dal canto loro, il M5S è ricorso al vittimismo e all'assenza di qualsivoglia risposta alle contestazioni sollevate. Hanno infatti preferito abbaiare contro chi non vuole garantirgli visibilità mediatica, sbraitando:

Saremo al Milano Pride: chi fomenta odio sui social infanga lo spirito della manifestazione. Spiace che alcuni gruppi che dichiarano di riconoscersi nei valori della Democrazia e della libertà utilizzino i canali social per fomentare odio nei confronti del M5s – ha scritto la consigliera regionale Monica Forte, presidente della Commissione antimafia – Da anni partecipiamo e condividiamo i valori del Pride che è inclusione, orgoglio, accoglienza e uguaglianza. M5S non è mai stata contro i diritti civili e in Lombardia siamo sempre stati a fianco della comunità Lgbtq. Ogni forma di discriminazione e esclusione è da condannare. Per questo riteniamo aberrante la polemica sulla nostra presenza alla manifestazione.

Poi lunedì saranno in Senato ad ascoltare quel Pillon a cui hanno regalato potere o ad applaudire ad un Salvini che vuole arrestare chi salva vite umane.
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