Il Vaticano è tornato ad armare le mani degli omofobi


Il Vaticano è tornato ancora una volta ad armare le mani degli omofobi attraverso un documento di 33 pagine dal titolo “Maschio e femmina li creò” firmato dal cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, e dell’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario del Dicastero.
Il documento mira a sostenere che le scuole cattoliche debbano trasformarsi in un girone dantesco per gli studenti lgbt attraverso il sostenere che le persone debbano essere rigidamente divise sulla base del sesso di nascita e che da tale caratteristica dovrebbero derivare precisi ruoli sociali. Ed ovviamente si sostiene che gli insegnanti debbano indottrinare gli studenti a sostenere che l'omogenitorialità sarebbe sbagliata dato che sostengono che sarebbe fondamentale avere un padre maschio e di una madre femmina.
Grave è anche il ricorso agli slogan del fondamentalismo, come il sostener che il contrasto alle discriminazioni debba essere ritenuto espressione di un fantomatico "pensiero unico" che lederebbe il diritto all'odio e all'omofobia del fondamentalismo. Ed ancora più grave è come si introduca un concetto di "noi" e "loro" in cui si chiede che il discriminato medi con il discriminatore.

«Riteniamo molto grave la pubblicazione del documento diffuso oggi dal Vaticano – ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center – che indica alle scuole ed università cattoliche come discriminare le persone trans, lesbiche e gay, negandone l’esistenza ed indicandole come sbagliate. Le scuole e le università cattoliche in Italia devono rispettare le leggi dello stato, e queste indicazioni creano un clima discriminatorio verso gli studenti lesbiche gay e trans, oltre a farli sentire sbagliati. I dati del nostro numero verde Gay Help Line 800713713, e le recenti ricerche in materia indicano che al primo posto nelle scuole vengono discriminati gli studenti lesbiche, gay e trans, pertanto tale indicazione pedagogica per le scuole cattoliche aumenta solo tali discriminazioni e va contro la legge Legge del 2015 denominata Buona Scuola, la normativa antidiscriminazione sia Europea e sia Italiana. Per questo chiediamo l’intervento del Presidente del Consiglio Conte, al fine che tale indicazione pedagogica sia vietata nelle scuole parificate italiane, le quali devono rispettare prima di tutto le leggi italiane».

Clicca qui per consultare il documento vaticano.
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