In quattro gatti al blasfemo "rosario riparatore" recitato contro contro l'Abellinum Pride


Il fondamentalista Michelangelo Esposito, vicino alla lobby di Simone Pillon e di Jacopo Coghe, si è pubblicamente vantato di come Il Giornale abbia dato visibilità alla sua blasfema carnevalata che lo avrebbe visto pregare contro i gay. Il quotidiano si Sallusti lo ha fatto attraverso un aberrante articolo a firma di tal Matteo Orlando, il quale sostiene che l'omofobia si baserebbe «sull'inequivocabile Dottrina della Chiesa Cattolica» mentre sostiene che i poveri fondamentalisti sarebbero stati vittima di imprecisati «insulti, le minacce, le intimidazioni e l’odio da parte di una moltitudine di persone sostenitrici dell’ideologia Lgbt».
E pare surreale si sostenga che le organizzazioni politiche che appoggiano tali blasfemie possano essere ritenute "cristiane" nonostante sputino in faccia all'invito di Gesù a non giudicare. Secondo Il Giornale, tali carnevalate avrebbero «ricevuto il supporto di varie sigle cattoliche che hanno aderito all’evento (come Radio Spada, Militia Christi, Comitato San Geminiano Vescovo di Modena, Confederazione Triarii e altri» a cui loro aggiungono pure papa Francesco nel giurare che anche lui sia felice se qualcuno prega contro i gay.
M, nonostante il pomposo endorsement ottenuto dai quotidiani filo-leghisti, bastano le immagini a mostrarci lo squallore di quattro integralisti che sbraitano insulti contro la dignità e la vita dei gay. Ed il fatto sia data loro visibilità pare un vigliacco tentativo di usare la religione come strumento che possa legittimare l'odio.

E se tutto ciò non bastasse, è a nome delle "sentinelle" di Napoli che Michelangelo Esposito invita Massimo Gandolfini a non risarcire i danni provocato dall'aver mentito durante i suoi congressi e di aver mentito al fine di promuovere odio contro di loro:


Pregano contro i gay, stuprano il nome di Gesù ma paiono dimenticarsi dell'ottavo comandamento. Poveretti, fanno quasi pena nella loro vita votata all'odio.

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