Salvini: «Regeni? Sono più importanti i rapporti con l'Egitto»


Non appena vinte le elezioni, i leghisti hanno coperto con il loro logo lo striscione che chiedeva la verità sulla morte di Giulio Regeni per poi rimuoverlo definitivamente. Il leghista Matteo Salvini quel gesto non è stato un errore involontario compiuto da leghisti poco attenti alla dignità umana, è un gesto che indica la linea politica di un partito populista che considera sacrificabili i propri cittadini in nome dei suoi interessi.
Se bisognerebbe invocare la legittima difesa per fermare le invettive che Salvini è solito vomitare contro i migranti durante i suoi continui comizi, dinnanzi al sequestro, la tortura e l’assassinio di un cittadino italiano all’estero, il ministro ha liquidato quello che lui definisce come «il problema Regeni» sostenendo che lui «comprende bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l’Egitto».
Insomma, il leghista ci ha informato che prima vengono gli egiziani e che a lui non interessa conoscere la verità sull'uccisione di un suo connazionale.
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