«Sì Omofobia». Finalmente rimossa l'ingiuriosa scritta sulla bacheca comunale


«Sì Omofobia». È questa la vergognosa scritta che per settimane ha capeggiato su un cartellone comunale del Comune di Piacenza, attirando anche le attenzioni della stampa locale dato che nessuno sembrava interessato a cancellare quella vergogna.
«Dopo aver atteso invano un intervento spontaneo -spiega Arcigay Piacenza Lambda- abbiamo rivolto una segnalazione informale all’attenzione dell’assessore Federica Sgorbati del Comune di Piacenza. La scritta è stata rimossa dopo poco. Ringraziamo la Giunta del Comune di Piacenza per il tempestivo intervento: l’odio non può trovare spazio negli ambienti pubblici».
Ai ringraziamenti, Arcigay di Piacenza ha associato anche una proposta: seguire l'esempio di città limitrofe, quali Parma e Cremona, per dedicare alla comunità LGBTI il restauro di una panchina, dipingendola coi colori dell’arcobaleno. «Gradiremmo il supporto della Giunta Comunale per la realizzazione di un progetto simile anche a Piacenza con l’aiuto dei volontari di Arcigay e di chiunque voglia partecipare. Speriamo di vedere la Giunta sempre più coinvolta nella lotta alle discriminazioni e per costruire una città aperta e accogliente per tutti. Attendiamo una risposta», dicono.

Il tutto accade mentre la Lega ha stanziato centinaia di migliaia di euro per finanziare le attività delle organizzazioni di estrema destra che hanno ottenuto organizzato i congresso di Verona (quello che ha visto Matteo Salvini tutto eccitato nel promettere discriminazioni istituzionalizzate contro i bambini sgraditi a Gandolfini) e che nella nella loro quotidiana promozione dell'omofobia sono soliti descrivere i gay come «nazisti» o «intolleranti» in quanto chiedono diritti che Toni Brandi e Jacopo Coghe sostengono debbano essere riservati ai solo eterosessuali quale premio per i loro coiti vaginali.
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