Volete far soldi con l'odio? Vi basterà definirvi «cristiani» e potrete promuovere pure l'anticristo


La propaganda di estrema destra pare essersi ispirata all'Isis nel suo costante tentativo di "giustificare" ogni più perversa forma d'odio in nome di Dio.
Ne è un esempio un sito di rara violenza chiamato "Notizie cristiane", nel quale odio, disprezzo e xenofobia vengono spacciate come una fantomatica «prospettiva cristiana». Ad esempio, dicono che Silvana De Mari sarebbe un esempio di cristianità e che la due volte condannata per diffamazione aggravata debba essere ritenuta una guida contro i gay, contro le donne e contro i diritti degli stranieri.
Lo stratagemma linguistico a cui ricorrono è il solito, ad esempio propinando una sua intervista dietro un patetico: «Perché impedire ai cristiani di pensarla diversamente dalla cultura dominante?».
Peccato che l'odio non sia una libertà di pensiero, così come a nessuno frega nulla se la signora De mari si macera nel suo disprezzo per l'umanità quando è a casa sua. Ma quando si inizia a spacciare per «pensiero» un'attività di diffamazione che mira a boicottare il contrasto all'odio o a colpire le famiglie sgradite alla signora, non si capisce dove starebbe il presunto "diritto all'odio" che loro spergiurano deriverebbe dall'attribuire arbitrariamente a Dio una volontà discriminatoria. Altrimenti dovremmo sostenere che, in virtù di come i nazisti di dicessero «cristiani», l'Olocausto non fosse altro che una lecita espressione di chi «la pensava diversamente».

Ma gli affondi del sito "Notizie cristiane" non si fermano qui. Per promuovere odio religioso ricorrono ad un Magdi Cristiano Allam pronto a dichiarare che «La radice del male è l’Islam». Per promuovere odio omofobo ricorrono ad un Mario Giordano a cui attribuiscono il sostenere che la discriminazione serva a "difendere" la famiglia. Contro i cristiani che contestavano il Congresso leghista di Verona, sbraitano che il vero "cristiano" deve stare al fianco di Salvini nel benedire le teorie di Coghe contro le donne...
Sponsorizzano il bus transofobico di Gandolfini, si lamentano che non si dica che Dio è maschio e giurano che esisterebbe un «pericolo gender» per i bambini. fanno terrorismo sostenendo che si debbano «mettere in salvo i nostri figli» contro l'educazione al rispetto. Plaudono a quel Trump che vuole impedire alle persone transessuali di poter usare il bagno del loro genere.
All'appello non mancano articoli in cui si sostiene che al loro Gandolfini debba essere garantita «la libertà» di poter calunniare le sue vittime e che i giudici dovrebbero tollerare la menzogna se la si defeca nel nome di Dio.

Ed ancora, tra i 350 articoli dedicati alla bufala "gender", in molti casi si trovano testi copiati dai comunicati di Gandolfini o di Toni Brandi. Spesso si cerca di fare terrorismo con frasi come: "Leggete, è importantissimo!!!". Altri articoli appoggiano l'ondata di anti-papismo dei fondamentalisti, con articoli in cui Bergoglio viene costantemente accusato di blasfemia dopo la sua condanna alle politiche xenofobe della Lega. All'appello non manca il loro appoggio alla crociata si Filippo Saverese contro il Pride di Disneyland, il rilanciare le patetiche teorie di Brandi contro la Cirinnà o articoli in cui i gay vengono deliberatemene insultati con articoli in cui si sostiene non dovrebbero essere orgogliosi di esistere.
Chiude il cerchio un articolo che invita a stare al fianco di Silvana De Mari nel diffondere quei suoi deliri calunniatori per è stata condannata (ancora una volta) per diffamazione aggravata.

Se l'elenco delle porcherie pubblicate potrebbe andare avanti a lungo, appare evidente che sia si sia solo davanti all'ennesimo strumento delle propaganda integralista che cerca di scimmiottare Provita Onlus o la setta di Massimo Gandolfini nella loro colonizzazione ideologica.
Eppure sembra che questa gente venga lasciata libera di spargere odio non appena inizia a sostenere che quell'odio sarebbe "cristiano", tant'è che quelle schifezze vengono finanziate da numerosissimi banner pubblicitari forniti loro dalla concessionaria Google. Il tutto accade a fregio di quel loro regolamento che dovrebbe impedire la pubblicazione di pubblicità sulle pagine d'odio, ma che evidentemente viene meno se qualcuno specula su Dio e usa il suo nome per sostenere teorie anti-cristiane contro un intero gruppo religioso.

Volete far soldi facili? Vendete odio nel nome di Dio e vedrete che la gente avrà paura di farvi rispettare le regole dato che il fondamentalismo organizzato ha così tanti soldi e mezzi da intimorire chi teme che strumentalizzeranno la religione come mezzo con cui legittimare le crociate più turpi e violente.

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