Fontana alle politiche europee. Per la famiglia spunta il nome di un'altra leghista legata alle lobby anti-gay


Matteo Salvini ha deciso che l'antieuropeista Lorenzo Fontana dovrà essere il nuovo ministro delle politiche europee, motivo per cui la Lega sta identificando una nuova figura vicina al fondamentalismo organizzato da mettere al suo posto alla guida del ministero della Famiglia e della disabilità.
Pare che quel ruolo sarà affidato alla leghista Manuela Lanzarin, attuale assessora alle politiche sociali dell Regione Veneto. La leghista partecipò al "family day" di Gandolfini e fu ospite del congresso integralista di Verona, mostrandoci come Salvini sembri intenzionato a continuare a compiacere quelle lobby di estrema che hanno fatto della battaglia contro le famiglie lgbt il loro scopo di vita.
Nel novembre 2014, da vicesindaca di Rosà, la Lanzarin presentò una mozione leghista «a salvaguardia della famiglia, quale nucleo naturale e fondamentale della società fondata sulla unione tra uomo e donna» in cui affermava che: «La famiglia è una istituzione naturale basata sulla relazione uomo-donna. Oggi assistiamo ad una propaganda, ad azioni, sia nella scuola, che nella politica, vedi i sindaci di Milano e Roma con le iscrizioni delle nozze gay, che cercano di far passare altri modelli. Noi chiediamo di riconoscere la famiglia tradizionale, il ruolo non dei genitori, ma del padre e della madre, di non seguire il modello di educazione sessuale proposto ai bambini piccoli da una commissione di esperti europei».
Conto le sindache leghiste di Musole e Oderzo che unirono civilmente alcune coppie di persone dello stesso sesso, la Lanzarin sbraitò: «Se fossi stata sindaco non li avrei sposati. Avrei delegato un funzionario e la legge sarebbe stata ugualmente rispettata». Ed ancora, in un’intervista concessa infine al sito dell'organizzazione omofoba "Provita Onlus"  nell'ottobre 2018, di dichiarò favorevole ad una ridefinizione di "Famiglia" nell'ottica ideologica proposta da Brandi, Coghe e Gandolfini.
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