La voce del Trentino attacca Ikea, sostenendo discriminino i "cristiani" che defecano odio anti-gay


Il quotidiano leghista La voce del Trentino è tonato a defecare odio contro i gay. Questa volta si sono lanciati nel sostenere che ogni contrasto all'odio e all'intolleranza sarebbero una violenza contro quei sedicenti "cristiani" che citano a casaccio la Bibbia ogni qualvolta vogliano "giustificare" il loro odio e la loro sete di discriminazione. Peccato che nella Bibbia ci sia scritto anche che è lecito stuprare una donna se poi si corrisponde un pagamento al padre della vittima e se, dovessimo stare alla teoria del quotidiano leghista, ogni stupratore dovrebbe essere assolto se cita quei versetti decontestualizzati.

Partendo dalla premessa che essere "anti-gay" sarebbe un diritto anche se si sta trattando di persone che si dicono contrarie all'esistenza di un gruppo sociale esattamente come i nazisti verso gli ebrei, l'articolo del quotidiano leghista afferma:

Sarà anche una forma di marketing studiato a tavolino, ma quella di Ikea sembra più una scelta di campo che ne limiterà la clientela. Dopo la pubblicità che ammiccava alla coppie gay, ma che di fatto non escludeva dagli obiettivi di vendita quelle etero, ecco arrivare la discriminazione dei cattolici. Tanto che la Polonia del nuovo corso politico sta seriamente pensando di boicottare il colosso svedese.

Che cosa sarebbe questa fantomatica «discriminazione dei cattolici» teorizzata dal quotidiano di propaganda?

Ikea ha licenziato in tronco un dipendente anti Lgbt (lesbiche, gay, bisex, transessuali)che aveva postato un commento contrario al gay pride, sulla rete aziendale.
Cosa si era permesso di scrivere? Aveva citato dei versi della Bibbia contro l’omosessualità.
Cosa inaudita per i vertici aziendali che al contrario sono pro Lgbt tanto che hanno promosso la commercializzazione di una borsa arcobaleno il cui ricavato va ad un’associazione impegnata nel riconoscimento della parità di genere.

Nonostante qualunque azienda preveda la possibilità di poter licenziare chi promuove odio contro alcuni dipendenti, surreale è come la base di partenza del quotidiano leghista è che l'odio sia lecito e che sia ancor più legittimo se si stupra la Bibbia per promuovere odio anticristiano. Eppure loro preferiscono dire:

Il caso è subito diventato politico con tanto di offerta economica a sostegno delle spese legali che il dipendente dovrà sostenere per essere reintegrato nel posto di lavoro.
A parte questo caso specifico, a carattere generale il dipendete è obbligato ha seguire filosofie e etiche aziendali che non approva?
Indicazioni che spesso le aziende adottano più per fini di marketing che per reale convinzione prevedono o meno l’obiezione di coscienza del lavoratore? Sono quesiti interessanti perché sempre più frequentemente le aziende assumono posizioni allineate al pensiero considerato politically correct , posizione che non può essere da tutti condivisa.

Spiegato che il leghismo vorrebbe infliggerci una società perversa in cui chiunque deve poter disprezzare chiunque voglia a patto che ad essere colpiti non sia si è posto come parte della nuova "razza ariana" teorizzata da Pillon e da Salvini, si passa a lodare una Polonia:

In Polonia però sembra proprio che ikea si sia fatta un classico autogol. Perché con una dozzina di fabbriche che producono quasi 4 mila prodotti poi venduti in tutto il mondo e altrettanti punti vendita, più che rischiare il boicottaggio, parrebbe un’ottima scelta di marketing rimettere le cose come erano prima e magari ammorbidire localmente le campagne pro Lgbt.

Il termine «pro lgbt» è una tra le teorie più aberranti partorite dalla propaganda omofoba. Il loro tentativo è quello di negare che il rispetto verso ogni essere umano sia un fatto dovuto, sostenendo che chi non discrimina debba essere ritenuto un qualcuno che sarebbe a favore dell'esistenza di gruppi sociali che loro sostengono sia giusto poter pretendere siano resi vittime di sistematiche persecuzioni compite da suprematisti votati al culto del leghismo.
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