Muro anti-migranti. Lubiana sconfessa Salvini: «Qui non c’è nessuna emergenza migranti»


Matteo Salvini sta investendo enormi quantitativi di denaro pubblico nella creazione di paure e di pregiudizi dato che il suo consenso elettorale si basa unicamente sulle sue invettive contro interi gruppi sociali.
Se il ministro leghista si sta premiando di sbattere per strada i deboli affinché possano diventare un reale problema su cui potrà basare nuova propaganda, Fedriga annuncia che lui costruirà un alto muro lungo 243 chilometri con cui tenere all'esterno dei suoi confini quelle persone che lui definisce «gente indesiderata».
Peccato che il loro progetto è del tutto inutile se non controproducente. Contro il suo progetto si sono espressi i sindaci di Trieste e Gorizia, entrambi di centrodestra, così come Lubiana osserva che non esiste alcuna emergenza migranti.
Dall'inizio del 2019, a Trieste e Gorizia sono stati registrati gli arrivi di soli 898 migranti di cui 129 sono stati riammessi in Slovenia. Ossia nulla di lontanamente comparabile alla crisi del 2015 così cime osserva il dirigente del dipartimento di polizia di Capodistria, Vilwiam Toskan: «Nel 2015 si parlava di numeri estremamente alti. In un giorno ne venivano trattati quanti se ne trattano oggi in sei mesi».
A scoraggiare gli ingressi sono stati respingimenti indiscriminati della polizia croata e la creazione di quei centri di detenzione che tanto piacciono ai leghisti dove oggi vengono assiepati in condizioni disumane più di diecimila migranti sul confine bosniaco.
È questo il motivo per cui i profughi preferiscono andare in Grecia e intraprendere una traversata via mare, confermando come il muro di 243 chilometri voluto dai leghisti sia un'opera del tutto inutile, pensata solo per far credere che i migranti siano un problema a fini elettorali.
E paiono anche soldi buttati quelli che sono stati investiti per i nuovi pattugliamenti dei confini voluti da Fredriga, incurante di come le situazioni più difficili siano in Croazia e non certo sul confine italiano.
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