Salvini schiera aerei e navi da guerra contro chi osa salvare vite umane


Pare che Matteo Salvini voglia proseguire nelle sue carnevalate volte a sostenere che i problemi dell'Italia sarebbero solo quelle centinaia di naufraghi che lui vorrebbe deportare nei lager di un Paese in guerra al solo fine di compiacere l'elettorato xenofobo. In fin dei conti ha investito molto nella creazione di paure e nella promozione della xenofobia, motivo per cui il suo investimento rischia di essere messo a rischio se la legge non gli permettesse di poter ostentare la sua feroce disumanità contro i disperati.
Forse arrabbiato per non essere riuscito a spacciare delle motovedette per navi da guerra nella sua denuncia contro la SeaWatch, il ministro leghista ha deciso di giocare a fare la guerra a chi osa salvare vite umane contro il suo tornaconto personale. Ed è così che ha ordinato l'uso di radar, mezzi aerei e navali per incentrare i disperato che cercano un futuro migliore, così come ha disposto che i porti siano presidiati da navi da guerra pronte a sparare contro chiunque oserà salvare la vita dei naufraghi.
Il tutto, ovviamente, avverrà a nostre spese e non è difficile immaginare quali enormi costi avrà una macchina da guerra dispiegata contro quei barconi con 40-50 disperati che esige siano sacrificato sull'altare del suo tornaconto elettorale.
Ma un Paese che dichiara guerra all'umanità è un Paese che potrà mai avere un futuro o è una nazione privata dalla sua anima che verrà condotta verso l'inevitabile rovina?
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