La propaganda omofoba e lo sciacallaggio della cronaca


Le famiglie gay non si possono separare, poveri bambini!! 1!!!! Più o meno è questo il tenore dell'ennesimo articolo a propaganda omofoba pubblicato da Aleteia a firma della Teggi. Usando le solite virgolette con cui i fondamentalisti amano tentare di togliere dignità alle parole che si riferiscono alle loro vittime, scrive:

Anne Mc Clain, astronauta, ha spiato dallo spazio il conto bancario della "ex moglie" Summer Worden, ex agente dell'Intelligence. Mentre il mondo si interroga sul reato di spionaggio spaziale c'è un figlio concepito in vitro e poi affidato a una madre surrogata che ora assiste alle contese violente tra le due madri con cui è cresciuto.

Se un divorzio non è molto diverso quando si tratta di eterosessuali, eppure l'articolo pare ben presto concentrarsi su come la Teggi non tolleri che due donne possano sposarsi:

Ovunque, e per una facilità di comunicazione che deborda nell’insinuazione di una precisa propaganda, se ne parla come di un “matrimonio”. In ogni caso, l’unione tra le due donne è tristemente e dolorosamente finita, tra aspri scontri in tribunale e perfino una denuncia di violenza domestica.

Spiegato che la vicenda riguarderebbe l'accesso illegittimo a dei conti correnti, il discorso viene prontamente riportato ad un piano di pura omofobia:

Ed è evidente che la questione non sia irrisoria, ma un altro elemento rilevante, e trascurato, della vicenda Mac Claine – Worden esige la nostra attenzione. Lo si tende ad abbozzare solamente perché entra nel merito delle pieghe meno presentabili dell’amore secondo il verbo LGBT. Ma a dire il vero, entra nella ferita aperta che sono le relazioni umane invitabilmente toccate dal male qualunque esse siano, e che l’ombrello piccolo piccolo dell’ideologia love is love non può ovviamente coprire.
Dunque, questa notizia non riguarda solo lo spionaggio spaziale, ma anche la vita sulla terra di un bimbo di 6 anni di nome Briggs ed è la dichiarazione della stessa Anne Mc Clain, a difesa della sua condotta nello spazio, a portarlo sulla scena: la sua premura sulle finanze della Worden sarebbe stata tutta orientata a verificare che le spese della ex compagna non danneggiassero il “loro” figlio.

Se non si capisce in che modo il sesso di due persone che litigano durante un divorzio dovrebbe essere rilevante, la Teggi incalza:

Di chi è figlio Briggs? E soprattutto, cosa succederà quando a farsi questa domanda sarà lui stesso: “di chi sono figlio“? Non è retorico aggiungere che tale domanda traboccherà anche in un’indagine ferita sulla propria identità. Ricostruendo il suo passato vedrà un’assenza totale della figura paterna e la presenza di tre diverse figure femminili, materne a diverso titolo … nessuna compiutamente “madre”. Vivrà sulla sua pelle anche la dolorosa separazione di Anne e Summer, come ulteriore dramma familiare.

Ed immancabile arriva l'auto-assoluzione della Teggi, laquale blasfemanente si lancia nel sostenere che l'odio omofobico da lei defecato sarebbe legittimo se lo si attribuisce opinabilmente ad una religone:

Quando una voce cattolica, come la mia, si permette di giudicare fatti di cronaca di questo genere viene immediatamente etichettata come chi, a suon di bigottismo moralista, vuole offendere gli omosessuali e screditare le famiglie arcobaleno. S’innesca un circolo vizioso sterile di contenuti. Uscendo dalle formule della polemica mediatica, ed entrando nel merito di Briggs: come rispondiamo alle domande che lui ci farà?
Sì, uso la prima persona plurale, uso il noi. La sua storia ci interroga tutti, qualunque formazione religiosa abbiamo o non abbiamo, qualunque tendenza sessuale abbiamo o non abbiamo. Perché non è un tema da mettere sotto l’etichetta “omofobia cattolica” o “mostruosità LGBT”; è il fulcro della scommessa umana di oggi per il futuro. Nascite in laboratorio, gravidanze surrogate e legami familiari che si sfasciano. Siamo sufficientemente coraggiosi da andare oltre i fanatismi astratti e il bieco inchino all’idolo dell’amore-per-l’amore così da poter mettere al centro chi se lo merita davvero, ed è vivo e presente? Il soggetto è Briggs, insieme ai molti “fratelli” che verranno.

Bhe... e come sedicente "voce cristiana" la signora Teggi che dice di quei padri etero che stuprano le figlie o di quei genitori che abbandonano i loro figli? In che modo l'orientamento sessuale dovrebbe garantire che uno stupratore etero sia preferibile a due bravi genitori gay solo perché lei li odia?
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