Ferrara. Tre consiglieri leghisti affiggeranno personalmente i crocefissi nelle aule scolastiche durante l'orario di lezione


È all'insaputa dei genitori che tre consiglieri leghisti si presenteranno nelle scuole di Ferrara per imporre simboli religiosi agli studenti. Lo annuncia il direttore dell’Istituzione scuola Mauro Vecchi in una circolare diretta ai dirigenti scolastici, nella quale si comunica che nei prossimi giorni verranno nelle sedi scolastiche i consiglieri comunali Massimiliano Guerzoni, Stefano Solaroli e Benito Zocca «in qualità di volontari per la consegna e l’affissione del crocefisso nelle aule» e si chiede agli insegnanti di «accoglierli e consentire loro l’affissione».
L'azione segue l'esborso pubblico deciso dal sindaco leghista per l'uso del crocefisso come simbolo di esclusione verso i bambini che hanno altre credenze religiose. E pare inutile osservare come nella storia repubblicana non è mai accaduto che degli assessori occupassero personalmente di arredo scolastico, così come non è mai capitato che ai docenti si imponesse di esibire ai bambini tre esponenti politici impegnati in un uso propagandistico della religione al fine di acclamare al sedicente "cristiano" che cerca profitto personale dall'agitare rosari in Aula una volta rottamato il rito dell'ampolla contenente «le sacre acque del dio Po» con cui chiedeva la sistematica discriminazione di chiunque vivesse nel centro e sud Italia.

L'ex assessore all'istruzione Cristina Corazzari osserva che «è evidente che si tratta di un gesto di propaganda che di religioso non ha nulla», denunciano come le famiglie siano state tenute all'oscuro della pagliacciata leghista che verrà importa ai loro figli.
«Vengono meno in un colpo solo –incalza l’esponente del Pd– le regole di sicurezza, il rispetto della genitorialità e del ruolo dell’istruzione» e non ci sarebbe trasparenza dato che «se è un gesto di vicinanza del Comune verso le scuole, chi ha scelto i componenti della rappresentanza comunale? perché non è andato solo il presidente del consiglio? perché non è stato detto al resto dei consiglieri di questa opportunità? Ma, soprattutto, i genitori degli alunni sono stati preventivamente informati? A che titolo, mi chiedo, un rappresentante di un partito va nelle scuole ad attaccare crocefissi?».
Corazzari osserva anche: «Ricordo che nel propagandare l’acquisto dei 300 crocefissi, il sindaco Alan Fabbri aveva detto che quel simbolo era un richiamo alla pace e all’amore. Mi chiedo cosa abbia a che fare con al cristianità Solaroli, che nei suoi video diffonde sentimenti opposti, a partire dal trincia-rom da montare sul Suv».

Pare inutile osservare che i leghisti sono quelli che pretendono documenti firmati da entrambi i genitori al fine di poter svolgere normali corsi di educazione al rispetto nelle scuole, ma poi gli slogan di Gandolfini con cui avanzano tali pretese paiono venir meno quando sono loro a cercare di mettere le loro mani sui bambini al fine di di indottrinarli alla loro ideologia.
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