Fridays for future, un milione in piazza contro il cambiamento climatico


Suscitando le ire dell'estrema destra e beccandosi gli insulti dei quotidiani filo-salviniano, oltre un milione di giovani sceso nelle piazze d'Italia per manifestare contro i cambiamenti climatici provocati da un inquinamento incontrollato.
Le scopiste reazioni di un Feltri che paragona Greta Thunberg ad Hitler mentre inveisce istericamente contro gli studenti che si battono in difesa del loro futuro apre molti interrogativi sul perché una certa parte politica sia così irritata all'idea che i giovani si dimostrino capaci di pensare e non siano automi che sanno solo giocherellare sui telefonini come loro li hanno etichettati per anni. Dopo anni trascorsi a lamentare che non esistevano più valori, ora paiono impazziti nel vedere che ci sono tematiche che riempiono le piazze. E chissà se in un qualche modo abbia influenza anche il fatto che il loro ricchissimo Matteo Salvini ha investito metà del suo capitale in aziende energetiche che usano il petrolio (l'altra metà è tenuta al sicuro nel Lussemburgo di Junker, alla faccia di quei «ricconi» che vogliono fare gli «accoglioni» mentre lui si spaccia come «quello del popolo» che si finge estraneo al mondo della finanza).
Al fine di ribadire che la tutela del Pianeta è la vera emergenza e che non si possono chiudere gli occhi solo perché alcune lobby fanno vagonate di soldi con la distruzione dell'ecosistema, i ragazzi hanno riempito più di 180 piazze italiane. A Roma erano un 200 mila, a Milano in 150 mila, 80 mila a Napoli, 50 mila a Firenze, 20 mila a Torino e Bologna e 10 mila a Palermo e Bari.

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