I neofascisti di CasaPound plaudono all'omofobia di Platinette


I nefascisti plaudono alle dichiarazioni omofobe rilasciate da Platinette al quotidiano filo-leghista di Maurizio Belpietro, già sponsor del congresso di Verona in cui si chiedeva la sottomissione delle donne e la persecuzione delle famiglie lgbt. Ricorrendo ai loro soliti slogan, i camerata de Il Primato Nazionale scrivono:

Maurizio Coruzzi in arte Platinette, variopinto ed “ambiguo” conduttore radiofonico e noto volto della tv, come al solito si dimostra una testa pensante ancor prima che gay: in un’intervista per La Verità, infatti, la drag queen ribadisce le sue posizioni non allineate con l’eterodossia Lgbt.

Sostenuto che l'odio omofobici zarebbe dimostrazione di «una testa pensante», il sito di CasaPound edito dall'editore del libro di Matteo salvini si affretta a sostenere che il loro amichetto li assolva dalla loro omofobia e li giustifichi nelle loro aggressioni alle famiglie gay:

“Trovo che la lamentela continua delle associazioni Lgbt abbia poca ragione d’essere. Non si fa un film o un talent o un reality show senza una travestita o due omosex che litigano. Un’overdose. Un nuovo conformismo” dice Coruzzi al giornalista Maurzio Caverzan. “Cristiano Malgioglio io so che è un grande autore, ma non sono sicuro che il pubblico colga. Nel pomeriggio di Rai1 Pierluigi Diaco conduce un programma sui buoni sentimenti, con la posta del cuore. Sembra di essere nel dopoguerra”. “Trovo che la lamentela continua delle associazioni Lgbt abbia poca ragione d’essere. Non si fa un film o un talent o un reality show senza una travestita o due omosex che litigano. Un’overdose. Un nuovo conformismo” dice Coruzzi al giornalista Maurzio Caverzan. “Cristiano Malgioglio io so che è un grande autore, ma non sono sicuro che il pubblico colga. Nel pomeriggio di Rai1 Pierluigi Diaco conduce un programma sui buoni sentimenti, con la posta del cuore. Sembra di essere nel dopoguerra”.

Il tutto per arrivare a concludere:

Platinette non è nuova alle esternazioni fuori dal coro: a gennaio, infatti, “difese” Libero dalle accuse di discriminazione ai danni dei gay per il titolo “Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay”. “Erano chiari l’intento provocatorio e scherzoso e la mancanza di una volontà di insultare” disse Platinette. E consigliò agli autori di Libero (tirando una stoccata ai buonisti): “Dovete imparare dalla sinistra, che ha più classe e sfumature: riesce a essere violenta e razzista senza destare scandalo”.

Insomma, a Platinette piace essere insultata dopo che ha ferocemente danneggiato l'intera comunità lgbt proponendosi come il baraccone che viene piazzato lì a darsi deridere. Ed è ancora più assurdo che voglia accusare i gay di vittimismo quando durante la sua partecipazione a "Ballando con le stelle" non fece che piangersi addosso per "giustificare" la sua assenza di impegno. Il tutto, peraltro, negando che lei è una privilegiata a lavorare in un ambiente tollerante come quello dello spettacolo e che probabilmente non avrebbe restituito un solo giorno se avesse dovuto subire quanto migliaia id gay subiscono in fabbriche o altri luoghi di lavoro.
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