La Lega si mette a pignucolare che una "zecca sinistronza" avrebbe osato offendere il loro "capitano"


Matteo Salvini appare come uno tra i principali responsabili dell'imbarbarimento del linguaggio politico. Violento ed arrogante, ha fatto dell'invettiva e del bullismo il suo business. Tra persone definite come «zecche» e stranieri insultati con epiteti irripetibili, l'eterna campagna elettorale che il leghista ha preferito al suo lavoro istituzionale non ha mai risparmiato nessuno. Ed è questo il motivo per cui pare surreale che ora si metta a frignare che un esponente di un partito gli avrebbe fatto un dito medio. Eppure è ricorrendo ad un vittimismo surreale che sui social leggiamo:


Al solito, se un leghista viene beccato rubare loro dicono che non si debba generalizzare, ma se un singolo esponente di un altro partito compie qualcosa a cui loro si possono aggrappare, ecco che sbraitano come indemoniati che si de debba incolpare un'intero gruppo sociale.
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