L'ex ministra del "fertility day" passa al Pd. Manifestò contro il matrimonio egualitario e contro i figli delle famiglie gay


«Rafforzare i dem allargando il campo dei moderati è l’unico modo possibile per fermare Salvini». È con queste parole che Beatrice Lorenzin, ex di Forza Italia e leader di Civica Popolare, ha annunciato il suo passaggio al Pd.
Promosse un "fertily day" finalizzato a rappresentare le donne come incubatrici che devono essere ingravidate «prima che sia troppo tardi», ottenendo il plauso delle lobby integraliste. Eliminò gli anticoncezionali dai farmaci mutuabili e si dichiarò contraria alla legge 194.
Riferendosi alla manifestazione omofoba organizzata da Massimo Gandolfini, nel 2016 dichiarò: «Idealmente sarò in piazza per il Family Day». Nel 2013 organizzò insieme a Gasparri e Roccella una manifestazione contro l'introduzione del matrimonio egualitario in Francia, così come nel 2014 se ne da Bruno Vespa a sostenere che la sua contrarierà alle adozioni gay si sarebbe basato su fantomatiche «prove scientifiche». Nel 2016 chiese che i bambini nati mediante GpA fossero dichiarati «inadottabili» e si vantò di aver collaborato ad un documento volto a sostenere che l'equiparazione della famiglia gay a quelle eterosessuali sarebbe stata «incostituzionale».
Contraria anche alla legge 194, è contro le famiglie arcobaleno che dichiarò: «Ho votato le unioni civili ma ho dato battaglia sulla step child adoption». «La GPA è una rapina». «Le coppie gay non devono adottare».
Nella sua attitudine al cambio di casacca, la Lorenzin è stata parte di Forza Italia dal 1996 al 2009, del Popolo della Libertà dal 2009 al 2013, del Nuovo Centrodestra dal 2013 al 2017e di Alternativa Popolare dal 2017 al 2019. Oggi di dichiara del Partito Democratico.
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