Toni Brandi e Jacopo Coghe tornano a speculare sulla vita


Jacopo Coghe e Toni Brandi si stanno riconfermando come dei beceri speculatori che cercano di falsare il dibattito pubblico attraverso campagne fuorvianti basate su mezze verità, pagate grazie alla loro ingente disponibilità di denaro che sembrerebbe provenire da neofascisti e patriarcati russi.
Sui loro manifesti, non solo sostengono che l'egoismo di qualcuno dovrebbe prevalere sulla volontà dei malati, ma tentano addirittura di sostenere che tutti i malati vogliano morire e che l'eutanasia legale non sia regolamentata da norme. In altre parole, mentono con l'intento di ingannare le menti più deboli.
Tra i loro slogan troviamo quello in cui sostengono che un nipote dovrebbe impedire che a sua nonna -malata di tumore- sia risparmiata un'atroce agonia. Evidentemente Coghe gode come un riccio nel vedere gente che urla dal dolore mentre elemosina una dose di morfina, incurante di come torturare le persone non significhi certo «tutelare la vita» come lui ama ripetere nei patetici messaggi con cui sta innovando la rete.
E non va meglio con il manifesto in cui sostengono che un 18enne bullizzato potrà accedere legalmente all'eutanasia, arrivando a negare l'evidenza di come una vittima di bullismo non chiederà a nessuno il permesso di potersi fare del male da solo, soprattutto se gli verranno negare. figure significative in grado di offrirgli sostegno, comprensione ed empatia. E dato che Brandi e Coghe si battono strenuamente per impedire il contrasto al bullismo nelle scuole (spesso sostenendo che l'odio sarebbe una lecita "libertà di pensiero" se inferta a gruppi sociali a loro sgraditi), l'evidenza ci suggerisce che i due potrebbero essere visti come parte del problema ed è imbarazzante cerchino di strumentalizzarlo ulteriormente. Non si può proporre l'ipotesi che un genitore debba poter disporre a proprio piacimento dei figli e chiedere che la scuola non sia messa nelle condizioni di non poter offrire loro supporto in caso di bisogno e poi cercare di strumentalizzare le vittime che si è provveduto a creare! Il tutto, peraltro, facendo terrorismo attraverso messaggi falsati che fanno credere che le cose funzionerebbero nell'assurdo modo che loro suggeriscono sui loro manifesti propagandistici o in cui pare che i due soggetti non abbiano capito che l'eutanasia è ben diversa dal suicidio assistito.
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