Alaska. Centro per senzatetto cristiano la obbliga a dormire in strada perché transessuale
Un centro "cristiano" per senzatetto denominato Hope Center le ha chiuso la porta in faccia, dicendole che avrebbe dovuto dormire per strada in quanto transessuale. È accaduto in Alaska, dove il freddo del luogo avrebbe tranquillamente potuto uccidere la loro vittima.
Ora l'Anchorage Equal Right’s Commission ha stabilito che quella insensata discriminazione costerà 100mila dollari di danni ai rifugio, il quale ha interpellato i legali di un gruppo d'odio per essere difeso in tribunale. Secondo un triste copione già visto, l'Alliance Defending Freedom (ossia l'organizzazione anti-gay per cui lavora anche il leghista Gianfranco Amato) ha ripetuto i suoi slogan volti a sostenere che i sedicenti "cristiani" abbiano tutto il diritto di infrangere qualunque legge desiderano fintanto attribuiscano quei crimini alle loro presunte "convinzioni religiose". Ed è vergognoso che i loro avvocati siano arrivati a dichiarare che «l'Hope Center offre ospitalità a tutti, ma le donne meritano un posto sicuro per la notte e nessuna donna, in particolare quelle che hanno subito abusi sessuali, dovrebbero essere costrette a dormire o spogliarmi accanto a un uomo».
Ovviamente ad essere definita «un uomo» è la donna transessuale, puntualmente dipinta come una possibile predatrice sessuale secondo schemi d'odio abusati dal fondamentalismo organizzato.
Anche svariati sacerdoti hanno preso le distanze dall'operato del centro, sottolineando che i veri cristiani non dovrebbero poter accettare simili discriminazioni.