Barbara D'Urso continua a regalare spazio promozionale alle panzane di Panzironi


Non è un gran problema se Barbara D'Urso spaccia per «giornalismo» i suoi servizi sulle mogli di Pupo o sui «porno fratelli» che lavorano per Rocco Siffredi. Diverso è il discorso quando Canale 5 offre visibilità, per la quarta volta consecutiva, ad un tizio che vende intrugli con cui promette di poter far regredire l'Aids o guarire l'Alzheimer. Significa speculare sulla disperazione della gente ed esporre i telespettatori al rischio di essere truffati ed esposti a gravi rischi per la sua salute.
Questa volta la buffonata si è spinta sino a proporre un Adriano Panzironi che si è presentato in studio con delle manette ai polsi per «protestare» contro il processo che lo vedrà imputato per il reato penale di professione abusiva della professione medica. Peccato che il reato contestato non lo porterebbe comunque in carcere dato che la pena massima è inferiore ai quattro anni di carcere e che le manette siano una squallida carnevalata.
La D'Urso lo ha proposto al pubblico come un martire, lasciandogli sostenere che l'imputazione che lo vede coinvolto sarebbe «una palese violazione del diritto costituzionale di un giornalista che ha il dovere, ripeto il dovere, di raccontare le verità scomode sulla dieta mediterranea e di denunciare come questa alimentazione sia responsabile di milioni di morti».
Peccato che qui non si tratti di «informare» ma di vendere costosissime pillole che non hanno alcuna evidenza scientifica anche se lui spergiura porteranno le persone a vivere in piena salute sino a 120 anni d'età. E non pare reggere il suo sostenere che lui si limiterebbe a fare «comunicazione» delle sue scoperte e che non farebbe «il medico» perché non visita i pazienti, ma il fatto che le sue «scoperte» prevedono che le vittime gli paghino tremila euro al mese per l'intera vita è quantomeno un chiaro conflitto di interessi.
Il fatto che la D'Urso sostenga esista «un partito dei pro e dei contro» è come sostenere che i vaccini debbano essere messi in discussione perché una casalinga di Caserta ha letto una qualche sciocchezza su Facebook, così come l'idearsi fantomatiche «sfide» a cui i professori dovrebbero sfidare i ciarlatani significa sostenere che uno sciamano vanga quanto un professore dell'ospedale e che quest'ultimo dovrebbe confrontarsi con chiunque si inventi un modo per far soldi sulla pelle dei malati.
E non va meglio con una D'Urso che continua a portare in studio dei proseliti di Panzinoni che, senza mai presentare alcuna evidenza mediche, spergiurano che il loro guru avrebbe migliorato la loro vita. Nella televendita di ieri, una coppia giurava che i suoi intrugli abbiano migliorato la loro intesa sessuale... perché, si sa, dovremmo credere che le stesse spezie possano "guarire" il cancro esattamente come farebbero migliorare il sesso, sbiancherebbero i denti e renderebbero più liscia la pelle... ovvio, no?
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