Fratelli d'Italia vuole leggi che vietino a Facebook di poter contrastare i loro messaggi di incitamento all'odio


La strategia marketing di Giorgia Meloni si basa sul vendere odio atteaverso messaggi di puro bullismo per poi piagnucolare istericamente se qualcuno le risponde con gli stessi toni, magari dicendo che un singolo utente debba portate alla condanna di interi gruppi sociali (d'altra parte si sa che il "vero cristiano" non porge mai l'altra guancia ma punisce gli innocenti se teme che il dissenso gli impedirà di sparare alle navi che salvano vite umane).
Non stupisce dunque che ora facciano vittimismo se Facebook sta bloccando le loro pagine per violazione delle regole contro la propaganda d'odio, sbraitando che sia inaccettabile che la casta debba sottostare alle stesse regole riservate ai loro sudditi.
«Quello del blocco degli account da parte di Facebook rappresenta una pratica sempre più comune, che tende a colpire una parte politica in particolare; tanto da far ritenere che esista quasi una strategia tendente a silenziare determinate opinioni politiche -sbraita il senatire Bertoldi- Dinanzi a tutto ciò il Parlamento non può rimanere a guardare e deve agire per tutelare la libertà di espressione. Anche perché se oggi è Fratelli d'Italia ad essere colpita, ma domani potrebbe toccare a qualche altra forza politica».
Pare interessante osservare come il partito faccia vittimismo senza rendere noti i messaggi contestati, quasi volessero far finta di non sapere che quelle pagine trasudavano di commenti inneggianfo a stermini, stupri di gruppo ed altre atrocità che sembrerebbero eccitare alcuni loro elettori. Non sarà firse che Facebook stia colpendo «una certa parte politica» perché è quella parte politica a cercare consensi attraverso odio e paure?
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