La Lega come i talebani. Pillon invita a rubare e distruggere le opere d'arte «pagane»


Esattamente come i talebani, anche il senatore leghista Sinone Pillon sostiene che le opere d'arte debbano essere distrutte se da lui ritenute «pagane». Incitando a delinquere e promettendo inviti in senato i malavitosi, il fondamentalista elogia i ladri che hanno trafugato la statuetta della Pacha Mama costituita nella chiesa di Santa Maria di Traspontina in occasione del sinodo sull'Amazzonia. Simbolo della fecondità della Terra, è stata rubata e gettata nel Tevere da alcuni criminali legati al fondamentalismo religioso. Al riguardo, scrive:


Il senatore leghista Pillon sostiene dunque che quei delinquenti siano «eroi» a cui lui darebbe il titolo di «dottori della chiesa». Inveisce contro i giornali che hanno riportato i commenti di sdegno dei vescovi, dicendo che li si debba ritenere «la solita stampa catto-pagano-progressista». Lui invece, finanziato con milioni di euro dai russi per promuovere la sottomissione delle donne, l'imposizione di un "cristianesimo" di stampo leghista e la persecuzione delle minoranze, apprezza chi distrugge antiche opere d'arte dicendo che il suo "cristianesimo" debba essere imposto con la forza.

Oltre alla pericolosità di un fanatismo che sfocia nella criminalità, surreale è che a inneggiare ai crimini contro il "paganesimo" sia un uomo che idolatra il suo capo. Patlando di Salvini come di un dio pagano, il senatore mon esita ad offrire falsa testimonianza con la pubblicazione di immagini decontestualizzate che lui spaccia per "prova" della presunta supremazia dell'assenteista che campa sul razzismo:


Peccato che il sostenere che per un profitto ci si debba mostrare più bestia del peggiore dei propri elettori sia l'antitesi del cristianesimo.
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