La retorica anti-migranti del leghista che da ministro non ha mantenuto alcuna sua promessa


I dati redatti dal Viminale indicano che gli sbarchi sono restati costanti nel tempo e l'ex ministro Matteo Salvini non sia mai passato dalle parole ai fatti mentre trascurava il suo lavoro e si faceva pagare dagli italiani le sue trasferte a sagre, comizi e feste in spiaggia tra cubiste seminude, durante le quali sbraitava il suo odio verso chi fugge da fame e guerra.
Eppure l'ex ministro sembra un disco rotto nel raccontare che i dati diffusi dal suoi uffici sarebbero falsi e che bisognerebbe credere alla sua parola quando giura sul sacro cuore immacolato di Maria che gli sbarchi sarebbero triplicati anche se le carte dicono il contrario. Ovviamente non porta prove delle sue teorie così come non dice nulla sua trattativa con cui la Lega avrebbe pagato i russi per aiutarli a intascarsi i soldi degli italiani, ma sbraita frasi fatte volte a porsi come il razzista più razzista tra i razzisti (e che dunque deve essere votato da chiunque speri di poter lucrare sulla morte di un qualche bambini africano).
L'altra sua teoria è che il governo sarebbe attaccato alle poltrone, incurante di come lui sia arrivato ad offrire il ruolo di premier a Di Maio pur di ancorarsi staccarsi alla sua cadrega, così come pare sia tornato ad elemosinare l'auto di Berlusconi e delle sue emittenti dopo essersi auto-silurato nella speranza di poter ottenere profitti personali sulla base dei sondaggi che aveva tra le mani.
Non meno ipocrita è come l'ex capo del Viminale spergiuri di non sapere che i morti del Mediterraneo non sono certo scemati con le su politiche dall'odore di incostituzionalità, anche se il senatore pare capace di abusare della strage di Lampedusa per raccontare ai suoi proseliti la solita favoletta sul fatto che lui odierebbe i migranti perché bravo, buono: «Solo nelle ultime ore, con gli sbarchi triplicati dopo un solo mese di governo delle poltrone, sono stati segnalati almeno 10 cadaveri da recuperare. Faremo di tutto per difendere i confini, stoppare le partenze ed evitare altre tragedie». Peccato che la sua teoria sul fatto che basti cancellare i testimoni per poter dire che non è morto nessuno assomiglia chi diceva di non sapere perché dai camini di Auschwitz uscisse fumo nero...

Impegnato cercare voti partecipando a qualunque trasmissione televisiva non lo porti a doversi confrontare con qualcuno, il leghista si è presentato a "Non è l’Arena" per parlare dell'unico tema su cui lui basa i suoi voti. Peccato che quando Giletti gli ha timidamente chiesto conto del lavoro fatto durante il suo mandato sui rimpatri, Salvini si è rifiutato di rispondere dopo aver precisato che lui è padre (che c'entra???). Il vero tema è che i numeri rivelano che con Salvini al Viminale i rimpatri non sono aumentati, anzi sono rimasti esattamente gli stessi di quando al governo c’era la sinistra nel 2107.
E forse è ovvio che Aalvcini non abbia fatto nulla dato che lui cerca voti unicamente usano i migranti e una qualunque soluzione al problema gli farebbe perdere la sua gallina dalle uova d'oro. La chiusura dei cara, invece, gli ha permesso di creare illegalità e di portare problemi nelle strade in modo che il disagio arrecato portasse nuovi adepti nella rete di chi crede alle sue promesse (ad iniziare dall'abolizione delle accise sulla benzina che sarebbe dovuta avvenire, a suo dire, durante il suo primo consiglio dei ministri).
1 commento