Parlateci di Clarissa. Così la populista si pagava il parrucchiere con i soldi destinati alle vittime di violenza


Lei si chiama Clarissa Matrella, è una sostenitrice di Fratelli d’Italia, ed era la presidentessa di una onlus che diceva di fornire alle vittime di violenza di genere. È stata arrestata il 12 settembre 2019 con le accuse di truffa, minacce, estorsione e falso.
Mentre Giorgia Meloni e Matteo Salvini erano impegnati ad inventarsi false notizie per speculare sulle vivanda di Bibbiano, la 35enne si arricchiva chiedendo soldi in cambio dell’aiuto che avrebbe dovuto fornire gratuitamente per volontariato. Accreditata presso gli enti pubblici e vincitrice di un bando per gestire una casa rifugio, è attraverso la sua Butterfly Onlus di Rimini che Clarissa si intascava decine di migliaia di euro. I fondi pubblici del comune venivano da lei usati per pagarsi il parrucchiere, le sue costose cene ed altri servizi. E neppure esitava ad estorcere denaro alle donne: ad una vittima di violenza sessuale chiese 900 euro per una perizia informatica, ad un'altra sottrasse tremila per un brutto divorzio. Una straniera si trovò a dover pararle 1500 per non essere cacciata dalla casa protetta, così la donna riuscì nell'intento di sottrarre l’abitazione una vittima di maltrattamenti per poi trasferirvi il suo domicilio e la sede legale della sua onlus.

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